Una delle difficoltà maggiori cui le terze parti stanno facendo fronte nel convertire le loro applicazioni per renderle compatibili con Os X è l’impossibilità da parte di applicazioni Carbonizzate di utilizzare plug in che non lo sono.
La notizia emerge da un servizio di eWeek che affronta con ricchezza di dettagli tecnici ogni aspetto del problema. Lasciando ai lettori la libertà di leggere l’approfondito articolo qui noi ci limitiamo a notare che il problema non è di scarso conto.
Come nota l’articolista di eWeek molte applicazioni popolari ed attese, come ad esempio Photoshop o Quark Xpress poggiano per il loro successo proprio sulla struttura che consente a terze parti di realizzare plug in in grado di eseguire compiti particolari. Molti utenti, addirittura, affidano buona parte della loro creatività proprio sull’uso dei plug in ai quali non rinuncerebbero mai anche a costo di usare versioni precedenti del software.
Di qui, secondo eWeek, parte delle difficoltà per società come Adobe e Quark nel migrare le loro applicazioni verso Carbon. Se lo facessero prima che i plug in delle terze parti fossero pronti l’esito della loro commercializzazione potrebbe essere disastroso.
Le terze parti che producono i plug in, a loro volta, in questo momento si trovano in difficoltà perchè chi realizza le applicazioni vere e proprie spesso non ha ancora rilasciato i kit di sviluppo per le versioni Carbon perchè esse sono ancora in uno stadio iniziale. Di qui la volontà di procedere ma anche una serie di ostacoli non facili da superare per farlo.
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Os X, il dilemma dei plug in
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