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Palm e Handspring, insieme per un nuovo futuro

Saranno due le divisioni della nuova realtà  che sta per nascere dall’acquisizione di Handspring da parte di Palm. Handheld Computing Solutions si occuperà  di PDAs mentre Smartphone Solutions per il marketing dei prodotti Treo. Questo e altri dettagli sul futuro della società  sono stati resi noti dal management di Malpitas, successivamente alla diffusione della notizia dell’incorporazione.

Man mano che i particolari finanziari ed organizzativi vengono resi noti si comprende sempre più che più che di una acquisizione in senso stretto si è trattato della fusione di due imprese che hanno visto nella sinergia delle rispettive forze un buon modo per affrontare le nuove sfide proste dal mercato.

Il management, ad esempio, è stato equamente suddivisione tra Palm, che avrà  la guida della divisione PDA con Ken Wirt, già  vicepresidente per vendita e marketing, mentre Ed Colligan, presidente di Handspring, sarà  alla guida del settore degli smartphone. Il consiglio di amministrazione è stato anche questo bilanciato in virtù del peso che all’interno della nuova società  avranno le due realtà , assegnando ad Handspring tre membri su 10 del nuovo CDA, ovvero il 30%, proprio la quota della nuova società  in mano agli ex azionisti Handspring.

Eric Benhamou sarà  presidente del consiglio di amministrazione di Palm e di PalmSource, la società  indipendente che nascerà  ufficialmente a luglio e avrà  il compito di gestire la parte software di Palm, compreso il sistema operativo; Todd Bradley, attualmente CEO di Palm Solution Group, sarà  il CEO della nuova Palm. Tony Hawkins, guru dell’hardware e inventore del Treo oltre che di Palm Pilot, sarà  chief technology office, ovvero a capo del settore sviluppo.

L’operazione, che dovrebbe costare a Palm intorno ai 170 milioni di dollari (un calcolo preciso deve ancora essere attuato) è frutto di colloqui e valutazioni in corso da tempo.

Secondo quanto dichiarato ieri le due società  si stavano infatti “annusando” da diverso tempo; passi sostanziali sono stati fatti nel momento in cui il management di Palm si è quasi completamente rinnovato e quando è stato chiaro che i rispettivi campi d’interesse erano complementari: PDA per Palm, cellulari intelligenti per Handspring. Alla decisione non è stata neppure estranea la rispettiva situazione finanziaria.

In particolare Handspring nelle passate settimane doveva decidere se andare sul mercato alla ricerca di capitali, dopo una lunga serie di trimestri in negativo, o pensare seriamente a trovare un acquirente. A sua volta Palm, una volta che il discorso si è fatto serio, ha dovuto valutare con cautela i pro e i contro; tra questi ultimi anche la possibilità  che un accordo con Handspring potesse in qualche modo precludere a successivi e magari più vantaggiosi affari.

Il completamento dell’accordo, secondo alcuni analisti americani intervistati ieri dai media specializzati, è frutto dell’ammissione di due reciproche debolezze. Da una parte quella di Palm, incapace di concorrere sul fronte globale, PDA e cellulari intelligenti come stanno facendo alcuni protagonisti della concorrenza, mentre Handspring non ha le dimensioni e le risorse necessarie per affrontare i colossi della telefonia cellulare.

Alla luce di queste condivisibili considerazioni appare attendibile anche la posizione ufficiale delle due società  che evitano accuratamente di parlare di ritorno al passato come potrebbe apparire dal fatto che al momento si è ricomposto il team originale che diede vita al Palm Pilot portando Palm (allora controllata da 3Com) ad essere leader assoluto. Piuttosto, come chiariscono sia Palm che Handspring, si tratta di una risposta a nuove esigenze imposte da un mercato che ha cambiato profondamente il suo profilo

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