Sono passati pochi giorni dall’uscita negli Usa e in tutto il resto del mondo del pacchetto di software presentato da Steve Jobs a San Francisco durante l’ultimo MacWorld. Da allora le copie sono arrivate sugli scaffali e i giornalisti americani hanno potuto iniziare a fare il loro lavoro: testare le applicazioni proprio come un utente normale che le acquistasse in un negozio. E i giudizi sono positivi, soprattutto per quanto riguarda la novità , GarageBand. Vediamo cosa scrive uno dei più popolari tra gli esponenti della stampa statunitense.
“Quando chiamo GargeBand uno studio di registrazione in un computer – scrive David Coursey – non dovreste pensare solo alla registrazione del suono e alla sua edizione, ma anche a tutte le altre cose che si possono trovare in un moderno studio di registrazione. Compresi i musicisti e gli strumenti”.
L’attenzione del giornalista americano è quasi tutta per la nuova iApplicazione di Apple e per la sua integrazione con il resto del pacchetto di iLife. Quasi stupito, da buon utente Pc, della facilità di uso e della potenzialità del software, David Coursey è anche desideroso di sottolineare la possibilità per la creatività personale.
“In effetti, GarageBand è svariate volte più potente della tecnologia di registrazione che Brian Wilson dei Beach Boys ha potuto utilizzare per creare ‘Good Vibrations’, oppure che Michael B. Tretow ha usato per creare il suono famoso a livello mondiale degli Abba. E allora, cosa vi trattiene dall’andare incontro al vostro destino?”
La conclusione non è da meno: “Non ci vorranno molti anni prima che qualcuno riceva un Grammy ringraziando perché ha iniziato la sua carriera con GarageBand oppure perché addirittura ha registrato la canzone con GarageBand. Aspettate e vedrete”.