Potrebbe essere oggi il giorno in cui sapremo se la Corte Suprema accetterà o meno di esaminare il caso di Microsoft.
I nove giudici che compongono il tribunale, infatti, al ritorno dalle ferie estive (iniziate il 30 giugno), tradizionalmente esaminano i casi più urgenti e tra questi non c’è dubbio che ci sia anche quello che oppone Microsoft al Dipartimento di Giustizia. Se la corte alta prenderà subito in esame il caso la discussione al proposito potrebbe concludersi in tempi molto stretti, entro oggi, appunto oppure, come più probabile, entro la fine della settimana o al più tardi entro il prossimo lunedì.
“Più a lungo durerà la discussione – sostiene Bill Kovacic un esperto di legislazione anti-trust della George Washington University – più diventerà probabile che il caso passi sotto la giurisdizione della Corte Suprema”. Secondo alcuni osservatori al momento tra i giudici sussiste un gruppo che ha già fatto capire di essere intenzionato ad esaminare il caso e se la bilancia dovesse spostarsi solo ancora un poco da quel lato è molto probabile che sarà proprio la Corte Suprema ad esaminare l’appello.
Ricordiamo che è stato il Governo, che si oppone a Microsoft, a chiedere che il caso dopo la sentenza di Jackson, passi direttamente alla Corte Suprema senza essere esaminato dalla Corte d’Appello. Il DOJ si appella all’Expediting Act, una procedura che consente di evitare per casi di particolare gravità e interesse nazionalem i tre gradini del giudizio. Microsoft, che in precedenza ha ottenuto il sovvertimento del verdetto di primo grado proprio dalla Corte d’Appello, non concorda con l’opinione del Dipartimento di Giustizia e vorrebbe passare prima dal grado intermedio.
Intanto, in attesa della decisione della Corte Suprema, il DOJ ha fatto sapere che il procuratore generale del caso, Joel Klein sarà sostituito nel futuro grado di giudizio da Seth Waxman.
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Processo Microsoft, entra la Corte (Suprema)
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