Il livello di qualità alla produzione per i PPC 970FX migliora. A far sapere che il peggio potrebbe essere passato all’impianto di East Fishkill da cui escono i chip di Apple è il responsabile della divisione semiconduttori di Big Blue John Kelly.
‘Abbiamo capito dove stava il problema – ha detto Kelly a Reuters – abbiamo girato l’angolo e la produzione migliora. Ci avviciniamo rapidamente alla quantità prevista, anche se resta ancora del lavoro da fare’
Il cattivo yield, ovvero il rapporto tra chip in grado di offrire le prestazioni previste e quelli che invece non sono in grado di farlo per la difettosità , degli impianti ultramoderni aperti poco più di un anno fa da IBM, secondo molte fonti è stato all’origine della scarsa quantità di Xserve G5 e del rinvio della presentazione di un aggiornamento dei PowerMac. La stessa Apple nel corso dell’incontro di presentazione dei risultati fiscali aveva reso noto di non essere soddisfatta del numero di chip PPC 970FX che gli sono stati consegnati nel corso del primo quarto fiscale. A sua volta IBM aveva fatto eco replicando di avere pianificato una revisione della produzione e che avrebbe cercato di raggiungere il target nel secondo quarto fiscale.
Ora, se le previsioni e le confortanti notizie che giungono da IBM saranno confermate, resta da vedere quando Apple sarà in grado di impiegare i nuovi processori e quali siano le velocità massime raggiunte.
Secondo alcune fonti, inizialmente, il PPC 970FX al debutto avrebbe avuto una velocità di 2.0 GHz in una versione a basso consumo (quella impiegata dagli Xserve) e 2.6 GHz in una versione per desktop. Alcune voci raccolte in rete, però, ipotizzano la possibilità per Apple di attuare il salto di una generazione e il rilascio già a fine giugno o inizio luglio di PowerMac da 3.0 se non 3.2 GHz. I meriti sarebbero, anche in questo caso come nel momento del rilascio dei PowerMac G5, di IBM che una volta imboccata la strada giusta in fatto di yield si appresterebbe a mettere in produzione il PPC 975, un chip erede del PPC 970.