Ci scrive Giovanni:
“Qualche giorno fa, in occasione della visita romana di Bill Gates, un po’ ovunque, nella rete, si era acceso un dibattito politico-tecnologico, sull’opportunità di ospitare in parlamento il presidente della Microsoft.
Ho inviato una e-mail al ministro Stanca, per ricordargli che non c’è solo Microsoft e che per la pubblica amministrazione il software open source rappresenta una grande opportunità .
In breve mi ha risposto il responsabile per gli interventi del ministro, il dott. Francesco Leopardi Dittaiuti con l’email che allego:
“Gentile Dottor Fracasso,
faccio riferimento alla Sua nota e-mail del 31 gennaio u.s. ricevuta dal Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie, che La ringrazia delle Sue osservazioni e disponibilità a promuovere l’innovazione nel nostro Paese.
Nel merito della Sua nota, il Ministro mi ha chiesto di fornirLe un riscontro.
La conferenza di Mr. Gates presso Palazzo Giustiniani al Senato è stata parte di un ciclo promosso dal Presidente del Senato sul tema della globalizzazione, avviato nel gennaio 2002 ed a cui hanno contribuito con i loro interventi importanti esponenti ed osservatori dello scenario mondiale.
Il ciclo di conferenze è organizzato dal Senato della Repubblica nell’esercizio di proprie prerogative e soprattutto nella sua piena autonomia, anzitutto costituzionale.
Inoltre il formato dell’evento trattandosi di conferenze, e non di tavole rotonde, non prevede la presenza di più relatori.
Quindi cade l’ipotesi – proposta da alcuni – di un eventuale contraddittorio con esponenti del mondo dell’open software.
Relativamente all’attività del Governo circa una politica di valutazione sull’utilizzo dell’open source nella pubblica amministrazione, Le segnalo che le Linee Guida del Governo per lo Sviluppo della Società dell’Informazione nella Legislatura (reperibili sulla “home-page” del nostro sito www.innovazione.gov.it prevedono uno specifico paragrafo sull’argomento.
Inoltre, il 31 ottobre u.s., il Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie ha firmato il Decreto che istituisce la “Commissione per il software a codice sorgente aperto nella Pubblica Amministrazione”, in accordo col piano di miglioramento dell’efficienza, dell’efficacia e della economicità dell’apparato statale per la cui realizzazione rientra, a pieno titolo, lo studio e la valutazione dei nuovi sviluppi delle tecnologie dell’informazione, quali l’open source.
A tale scopo, la Commissione – avvalendosi delle migliori competenze e coinvolgendo le Amministrazioni più direttamente interessate – effettuerà un’approfondita analisi delle tendenze tecnologiche e di mercato e, confrontando le posizioni in materia dell’Unione Europea, dei maggiori Paesi industrializzati nonché dell’industria ICT (Information and communication technologies), fornirà a tutte le Amministrazioni Pubbliche, gli elementi di valutazione per le scelte e le strategie riguardo il software a codice sorgente aperto.
Per un dettaglio può consultare anche il Comunicato Stampa del giorno 8/11/2002, nella sezione “Comunicati Stampa” del nostro sito, dal titolo “Stanca istituisce la Commissione per l’Open Source nella P.A.”.
La informo, inoltre, che sono in corso iniziative per adottare standard “de facto”, quali ad esempio il formato XML (eXtensible Markup Language), per l’invio della documentazione, come ad esempio già realizzato per la registrazione dei contratti di locazione (cfr. www.agenziaentrate.it/servizi/locazioni), per il Sistema Informativo dei Trapianti, il sistema informativo per il controllo della BSE, Norme in rete, il Portale per le imprese.
Molte altre applicazioni sono in questo momento già sviluppate dalle amministrazioni con tale tecnologia e altre lo saranno a breve.
Con i migliori saluti.
Francesco Leopardi Dittaiuti
Responsabile Interventi del Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie”