Dopo il logo nuovo quello nuovissimo. Così si potrebbe sottotitolare la vicenda che ha portato Quark a modificare per due volte nel giro di sei mesi il “segno grafico” che contraddistingue l’azienda.
Il primo era stato presentato lo scorso mese di settembre con gran dispiego di mezzi mediatici. Era stato anche annunciato un nuovo colore il “verde Quark” (Pantone 368) per accompagnare il lancio. Peccato che l’enfasi poi fosse stata guastata da un attacco frontale dello Scottish Arts Council che aveva denunciato la similitudine (ma si sarebbe dovuto forse dire la totale somiglianza, fatto eccetto per il colore blu invece che verde) del proprio logo con quello che Quark presentava come un segnale della propria nuova identità . La casa di Denver aveva negato di avere tratto “ispirazione” dal modello della SAC.
Ora, a distanza di qualche mese dal momento in cui erano apparsi sia il nuovo logo che le denunce di plagio, Quark deve avere pensato che, copiato o no, valeva forse la pena di abbandonare la “Q” verde abbracciando una nuova strada.
“Cambiare il marchio – ha detto un portavoce di Quark – evitando ogni percezione di similitudine con altri ci permette di definire ulteriormente la nostra identità . Ci piace il nostro nuovo logo e siamo soddisfatti della risposta che ha avuto dai nostri clienti e dai nostri partner”
Il nuovo logo, una Q bianca iscritta in un campo verde con effetto tridimensionale, campeggia già sulle pagine del sito dell’azienda e prossimamente su tutti i prodotti Quark.