Questo sito contiene link di affiliazione per cui può essere compensato

Home » Hi-Tech » Nuove Tecnologie » Rosetta e la “fame” di Ram dei nuovi MacIntel

Rosetta e la “fame” di Ram dei nuovi MacIntel

Senza di lei, i nuovi Mac non avrebbero una chance di esistere. Grazie a Rosetta, infatti, è possibile emulare in maniera invisibile per gli utenti l’ambiente Risc dei processori PowerPC (usati sui Mac sino ad ora) anche con i nuovi computer basati su Intel (iMac e MacBook Pro).

Il rischio era quello di non poter utilizzare le applicazioni sino a che non fossero state “portate” nello standard Universal Binary, che consente di avere contemporaneamente il codice eseguibile dai vecchi e dai nuovi processori. Ma cosa succede a chi fa uso di Rosetta sui nuovi MacIntel?

Quel che succede è che l’ambiente di emulazione, assolutamente invisibile (a differenza del “vecchio” e non più utilizzabile Classic che emulava invece il sistema operativo MacOS 9) per l’utente è un relativo rallentamento e soprattutto il bisogno di più Ram.

Rosetta porta con sé una lista di applicazioni che non vengono emulate (in sostanza, tutte le applicazioni Pro di Apple come Final Cut, troppo esigenti in termini di risorse del processore e delle peculiarità  come l’unità  vettoriale Altivec) e decide volta per volta quale applicazione far girare in emulazione oppure no. Si tratta di un meccanismo che consente, per esempio, di far “correre” in emulazione anche applicazioni già  Universal Binary, tramite una scelta nel pannello delle Info dei programmi (non visibile per chi invece utilizza MacOs X con processori PowerPC.

Questo consente però di fare anche una bella comparazione in termini di assorbimento della memoria, perlomeno utilizzando il pannello Activity Monitor (Monitor Attività ) del sistema operativo contenuto nella cartella Utility.

Hailstone Software ha fatto il test utilizzando alcune applicazioni, alcune più e altre meno conosciute, tutte comunque Universal Binary. Prima le ha fatte funzionare in maniera “nativa” su un PowerMac 993 Mhz con 1,5 GB di Ram e MacOS X 10.4.4, poi in modalità  nativa (Intel) su un iMac 20′ Core Duo con 1 GB di ram, infine in modalità  “Rosetta”, cioè emulati, sulla stessa macchina.

Il test per la verità  non è completamente simmetrico non solo perché i due sistemi operativi possono avere in teoria carichi di ram diversi, ma anche perché il complessivo di ram è sbilanciato a favore della macchina PowerPC, consentendo una gestione dinamica della memoria differente. Comunque, “all’incirca” verrebbe da dire, forniscono una utile indicazione.

La prima è che Quick Time, Comic Life, Mail, OmniOutiliner, Safari e TextMate inmanier adiversa ma più o meno costante utilizzano più memoria per girare in modo nativo su Intel che non su PowerPc: da un minimo di 1,04 sino a un massimo di 2,3 volte. Poi, che la stessa cosa capita, ma con un fattore di gran lunga maggiore, anche per l’emulazione sotto Rosetta su macchina Intel: da 1,5 a 3,77. Infine, ed il dato forse più utile all’atto pratico, che usare Rosetta sotto Intel comporta un aumento veramente significativo nell’uso della memoria: da 2,21 a ben 4,98 volte.

La considerazione finale? Meglio attrezzarsi con un buon quantitativo di memoria supplementare per rendere il funzionamento minimamente fluido, e tanto per non sbagliare anche di dischi ben veloci perché ci sarà  sicuramente un gran uso della memoria virtuale su disco. La regola, infatti, è che se la ram a bordo non basta, il Mac salva su disco creando la cosiddetta “memoria virtuale” ben più lenta ma necessaria far credere al processore che vi sia abbondanza di Ram. E per quanto riguarda la quantità  fisica di Ram da installare, le prime impressioni sono che il quantitativo necessario per lavorare in maniera fluida a progetti non eccessivamente complicati sia di due Gigabyte… Cioè non poco!

Offerte Apple e Tecnologia

Le offerte dell'ultimo minuto le trovi nel nostro canale Telegram

Top offerte Apple su Amazon

Confronto iPhone 15 contro iPhone 14, quale scegliere

Su Amazon ancora ribassi per iPhone 15, ora al minimo storico con prezzo da 769€

Si allarga lo sconto su iPhone 15. Sono in promozione sia i modelli da 128 Gb che quelli di 256 Gb. Risparmio record fino al 21% e prezzi di 210 € sotto quelli consigliati da Apple.

Ultimi articoli

Pubblicità