Per chi ancora non lo sapesse, Rosetta è il software incluso in tutti i Mac con processore Intel, che si occupa di tradurre i programmi compilati per processori PowerPC in modo da permetterne l’esecuzione. Il suo funzionamento è completamente trasparente all’utente, se non fosse per le ridotte performance che si ottengono dalle applicazioni emulate.
Numerosi benchmark testimoniano come applicazioni non native quali Photoshop, Illustrator e la suite Office “girino” molto più lentamente sui Mac-Intel che sui vecchi Mac, contrastando nettamente con le velocità ottime ottenute dalle applicazioni universali.
Secondo Bob Wiederhold, CEO di Transitive, le cui tecnologie sono impiegate in Rosetta, le performance dell’ambiente di emulazione sarebbero più che sufficienti per la maggior parte degli utenti Mac. In sostanza i rallentamenti evidenti ci sono, ma sono circoscritti ad una piccola percentuale delle applicazioni, in particolare quelle che fanno uso intensivo delle risorse di calcolo del computer. Queste sarebbero usate solo da una piccola parte degli utenti, sempre a detta di Wiederhold.
In attesa che anche applicazioni storicamente importanti per il mondo della mela vengano ricompilate per trarre vantaggio dai Mac con processore Intel, bisognerà adattarsi e domandarsi se veramente se Mac OS X non sia più un sistema di nicchia riservato ai grafici…