Lunedì nero per Silicon Graphics, la casa sinonimo di computer grafica ad altissime prestazioni: da quest’oggi SGI esce dai listini della borsa di New York (NYSE).
La ditta aveva ricevuto la notifica da parte del NYSE sin da maggio di quest’anno, a causa della caduta continua del prezzo di scambio delle sue azioni, prezzo che è sceso troppo sotto la soglia per continuare ad essere nel listino della borsa. Gli standard americani, infatti, prevedono che la media del valore delle azioni non scenda sotto il prezzo di un dollaro, per un periodo consecutivo di trenta giorni. Valore che evidentemente non è stato rispettato, con le attuali conseguenze.
In realtà , anche negli anni passati, la società era scesa sotto questa soglia di rischio, rialzandosi appena in tempo, ma adesso, con il prezzo per azione scambiato a circa 70 centesimi, l’affossamento è stato inevitabile.
“Il futuro delle tecnologie di CG non è mai stato incerto come adesso”, scrivono alcuni analisti statunitensi a proposito del caso. Proprio da Silicon Graphics era nato il concetto di 3D ad elevate prestazioni; dal suo proprietario IRIS GL si è poi sviluppata la tecnologia Open GL che utilizziamo attualmente anche sui nostri sistemi.
Grosso disappunto per la notizia arriva dal mondo dell’Open Source: SGI stava patrocinando tutta una serie di progetti su Linux per i quali adesso lo sviluppo sarà lasciato nelle mani dei più affezionati volontari.
Sono lontani i giorni del 1995 in cui l’azienda scambiava i propri titoli a 50$ ad azione, ma in ogni caso non si tratta di un abbandono del mercato. SGI continuerà a far parte del listino OTC (over the counter), che raccoglie le transazioni eseguite al di fuori dei mercati ufficiali o attraverso dinamiche differenti da quelli ufficiali.
L’OTCBB (Over the Counter Bulletin Board) è il mercato telematico delle piccole aziende con potenzialità di sviluppo, che se poi saranno in possesso dei requisiti richiesti di capitalizzazione e di quotazione, approderanno al più prestigioso ed importante Nasdaq.