Il calo nello scambio illegale di musica on line è stato solo temporaneo. Dopo alcuni confortanti dati che facevano riferimento al periodo tra l’estate e l’inizio dell’autunno, secondo la società d’indagine NPD la pirateria musicale sarebbe tornata a crescere.
Da novembre a settembre, in particolare, l’incremento sarebbe stato del 14%, un balzo in avanti sensibile e il primo dal mese di aprile dello scorso anno quando le minacce della RIAA (l’associazione dei discografici americani) concretizzatesi in vari processi contro semplici utenti che si scambiavano musica scaricata illegalmente, avevano posto un freno al fenomeno.
NPD sottolinea però che, nonostante l’incremento, la percentuale di coloro che scaricano musica dalla rete negli USA resta ampiamente al di sotto dei dati della passata primavera. Nel maggio del 2004 il 20% dei computer usavano il peer-to-peer per scaricare canzoni, a settembre questo dato era sceso all’11% per risalire solo leggermente a novembre con il 12%.
Secondo NPD l’incremento sarebbe dovuto a vari fattori concomitanti. Il minor clamore dei media sui processi intentati dalla RIA e il tradizione aumento d’interesse per la musica che si verifica nell’ultimo trimestre dell’anno. Infine non è da escludere anche una ‘collaborazione’ dei negozi di musica on line legali. Diversi utenti potrebbero essere stati tentati di verificare le liste di canzoni a disposizione sul peer-to-peer prima di acquistare le stesse canzoni da iTunes Music Store o da Napster.