“Tiger alla prova su strada”, scrive Paul Taylor, firma di punta del Financial Times, il quotidiano finanziario londinese che ha un accordo esclusivo con Il Sole 24 Ore per la pubblicazione degli articoli in lingua italiana. Giornalismo britannico e giornalismo italiano, dunque, per “svelare” al mondo delle aziende le novità che provengono da Cupertino, come la nuova versione di MacOs X e non solo.
Ma nello stesso numero oggi in edicola, oltre alla analisi di Taylor, anche un corsivo di Marco Magrini, inviato del Sole 24 Ore su “La pubblicità che Steve Jobs non potrà mai lanciare”, cioè quella sulla sicurezza (perché il Mac, scrive Magrini è sicuro dato che “non esiste un solo spyware per il Mac e i clienti della casa di Apple contano i virus digitali sulle dita di una mano, senza che si registrino né casi di infezioni a catena, né particolari danni”, ma non bisogna svegliare il can che dorme, pardon, l’hacker).
Infine, un approfondimento su “La piccola rivolzione per gli sviluppatori e le imprese” che viene con la nuova versione del sistema operativo: stabilità e facilità per la programmazione – scrive Antonio Dini – che rendono più appetibile sviluppare software per la casa della Mela.
Infine, firmato da Roberto Frazzoli, “Windows svolta sui processori a 64 bit”, una rivoluzione che arriva dopo due anni e che porta anche sulla piattaforma di Bill Gates la potenza necessaria a sfruttare i processori con registri di memoria a 64 e non più solo 32 bit.