Il dominio .mail potrebbe diventare realtà entro il 2004 e dovrebbe essere a disposizione esclusivamente degli operatori “corretti” dei server di posta elettronica per monitorare meglio i flussi di spam e soprattutto delineare i mittenti “nocivi” e bloccarli.
Gli utenti finali non noteranno il dominio .mail in nessun modo ma il suffisso ci sarà , invisibile, con la possibilità di digitare .mail al termine di un dominio capace di gestire email e accedere quindi a questi servizi da un comune browser.
Secondo SpamHaus i dieci paesi dai quali proviene il maggior numero di email indesiderate sono i seguenti: USA, Cina, Corea del Sud, Brasile, Taiwan, Argentina, Canada, Russia, Italia e Gran Bretagna. I dieci Internet Provider che hanno diffuso più spam sono: UU.net, Kornet.net, Chinanet-gd, Above.net, Chinanet-cq, Level3.net, xo.com, Hinet.net. cw.net e Interbusiness.it.
La ICANN accettava proposte per nuovi domini ancora fino al 16 marzo, dal primo al 30 aprile si passerà alla fase di discussione pubblica, ecco quelli in agenda: .xxx, .asia, .cat (Catalonia), .jobs, .mobi, .post, .tel e .travel che si potrebbero aggiungere a quelli nazionali e ai sette originali degli anni ottanta .com, .edu, .gov, .int, .mil, .net e .org ai quali si sono recentemente aggiunti nel 2000 altri sette .biz, .info, .name, .pro, .aero, .coop, e .museum, gli ultimi tre sono commerciali.