Già da qualche tempo viene sviluppata una variante del kernel di Linux denominata Security Enhanced Linux, ma fino ad ora non era stata integrata in nessuna delle principali distribuzioni del sistema operativo Open Source.
Adesso però le cose stanno per cambiare e tra pochi mesi, all’inizio del 2005 al massimo, Red Hat integrerà le “armi” speciali per la sicurezza nella futura distribuzione Enterprise Linux 4.0. aprendo un mercato fino ad ora limitato a pochi gruppi specializzati nella ricerca per la sicurezza.
La versione sarà disponibile anche in una distribuzione completamente gratuita, che farà parte del pacchetto Fedora, sempre distribuito da Red Hat. Lo sponsor dell’operazione è uno dei principali organismi per la sicurezza del governo statunitense, la NSA, National Security Agency.
E’ evidente che la scelta deriva dai problemi che in questi mesi stanno dando, con rinnovato vigore, virus e “buchi” comparsi ormai con cadenza quotidiana nell’ecosistema di Windows. Il prodotto fondamentale di Microsoft, infatti, sta iniziando a scricchiolare anche nell’ambito governativo e qualcuno, probabilmente, si preoccupa di come fare a risolvere il problema.
E’ interessante notare che il progetto di SE/Linux affonda le sue radici in un altro progetto, Flask, che era stato sviluppato durante gli anni Novanta sul microkernel Mach, lo stesso che adesso è nelle fondamenta di Mac Os X, e che aveva coinvolto anche la NeXT di Steve Jobs nel lavoro di sviluppo. Attualmente la comunità open source di Darwin (la versione base aperta agli sviluppatori di tutto il mondo del sistema operativo di Apple) sta attivamente lavorando all’integrazione dentro il kernel delle stesse feature che, in un prossimo futuro, non è escluso sia possibile vedere anche su Mac Os X. Proseguono anche i lavori alla variante “TrustedBSD”, che rappresenta un altro dei principali sforzi verso la realizzazione di sistemi operativi con il massimo grado di sicurezza integrata direttamente nel kernel.