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Wall Street Journal: processori Intel per Apple

Apple va verso la produzione di hardware con processori Intel. La voce non è certamente nuova, da anni ricorre nei forum e sui siti dediti alle indiscrezioni, ma la sua riproposizione, avvenuta oggi, vale la pena di essere menzionata per l’€™autorevolezza della fonte: il Wall Street Journal.

Il giornale finanziario, nella sua edizione di oggi citata dalla Reuters, porta a supporto della notizia due manager che sarebbero al corrente dei dettagli della trattativa che nei mesi scorsi avrebbe coinvolto i vertici delle due società . L’€™esito ancora non si conosce nel dettaglio anche se secondo le fonti i contatti sarebbero ben avviati e un risolto positivo dietro l’angolo.

Scarsi i dettagli. Il Wall Street Journal, che ha già  incassato una smentita da Apple che definisce la notizia come frutto di semplici indiscrezioni e come tale non meritevole di essere commentata, non è in grado di dire se Cupertino ha intenzione di utilizzare i processori su tutta la gamma dei computer o solo su una specifica gamma di prodotti. Volendo approfondire il discorso non è chiaro neppure se la fornitura di processori è destinata ai Mac o ad altri dispositivi non ancora rilasciati, come ad esempio, si potrebbe ipotizzare, una versione agli steroidi di iPod basata su chip Xscale (lo stesso usato dai PDA di Palm, HP, Dell e molti altri produttori di sistemi da tasca).

In ogni caso, c’€™è da scommettere, che la voce è destinata ad ingigantirsi nelle prossime ore con commenti che pioveranno come sempre copiosi. In gioco c’€™è la possibilità  per Apple di produrre macchine più economiche e più competitive in fatto di prestazioni, oltre che quella di affrontare segmenti di mercato nuovi. Il sistema operativo in se stesso non porrebbe, come ammesso in passato anche dallo stesso Jobs, problemi insormontabili nell’€™essere impiegato si chip Intel; le uniche difficoltà  potrebbero sorgere per la compatibilità  con le applicazioni che necessariamente dovrebbero essere in grado di funzionare sia su schede madri basate su Intel che su IBM (o Freescale). Ma questa è un ostacolo che la società  che ha migrato, senza alcun problema particolare, la sua clientela da piattaforma 68xx a PPC e da Mac OS 9 a Mac OS X, mantenendo una quasi completa compatibilità , pare essere in grado di superare.

D’€™altra parte l’€™accordo con Apple potrebbe significare un importante conquista in termini d’€™immagine per Intel. Se, infatti, è vero che la società  di Santa Clara è il leader indiscusso nell’€™ambito dei processori, è altrettanto vero che il vedere associato il proprio marchio a quello di un leader dell’€™innovazione come Apple, significherebbe qualche cosa anche per dei giganti come i produttori dei Pentium.

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