Anche secondo Think Secret Apple presenterà una macchina con processore Intel molto prima del previsto, per la precisione al MacWorld Expo. Il sito dedito alle indiscrezioni, solitamente piuttosto affidabile quando si tratta di previsioni sul futuro di Cupertino, cita a sostegno delle sue tesi le stesse fonti che gli consentirono di pronosticare il lancio del Mac mini e di avanzare qualche ipotesi sugli iPod photo prima del momento del lancio.
Il MacIntel che secondo Think Secret sarà presentato nel corso della rassegna di gennaio sarà un iBook. Poche le informazioni sulla configurazione della macchina di cui il sito dice solo che avrà un processore della serie Yonah, non è chiaro se dotato o meno di due nuclei.
Le ragioni per cui Apple avrebbe scelto un modello consumer, secondo il sito, sono le stesse avanzate da altre pagine web e da molti analisti: Cupertino preferisce lanciare un prodotto che di fatto rappresenta un’avanguardia di una nuova generazione in un ambito dove ci sono meno problemi in fatto di prestazioni e per il quale non rappresenta un fattore disincentivante la necessità di fare sperimentazioni.
In pratica chi usa un iBook spesso usa in gran parte le applicazioni sviluppate da Apple, che saranno probabilmente quasi tutte rese native per Intel al momento del lancio, e se deve usare un programma per PPC non si preoccuperà molto dei rallentamenti prodotti da Rosetta, il software che Apple userà rendere compatibili gli attuali applicativi.
Tra le ipotesi avanzate da Think Secret c’è quella su un forte ribasso dei prezzi degli iBook con Intel rispetto ai modelli con processore PPC. Il sito dedito alle indiscrezioni ritiene che il listino possa essere limato anche di 300$. Questa scelta avrebbe a che fare con la necessità di irrompere sul mercato attirando la maggior parte dei clienti Windows possibili che per Natale potrebbero avere a disposizione portatili anche da 400$.
Alcun analisti, come Roger Kay di Endpoint Technologies Associates e Stephen Baker di NPD, ritengono questa ipotesi attendibile, altri come Joe Wilcox di Jupiter Research, pensano invece che Apple non ridurrà i costi.