i è chiusa con un altro ribasso la giornata finanziaria di ieri per Apple. Al termine delle contrattazioni il titolo AAPL ha fatto segnare un calo di oltre il 5% che porta quasi -58 il calo in due giorni e fa segnare il minimo per Apple dal mese di luglio del 1999.
La discesa di ieri è da attribuire in parte al’umore ancora essenzialmente negativo che regna nel settore dell’informatica. Molti analisti sono convinti che il caso di Apple non sia isolato e che i produttori di PC in gran parte posteranno risultati fiscali inferiori al previsto. Il mercato appare debole per molti aspetti, per i costi in crescita delle componenti, per il valore troppo alto del dollaro e per la saturazione di alcune nicchie. Per questo, sono convinti gli analisti, le grandi realtà dell’informatica saranno costrette ad abbassare i prezzi e a limare i margini di profitto.
Apple, come fa notare ieri CBS MarketWatch, subisce in misura maggiore questa sfiducia per, paradossalmente, la troppa fiducia ricevuta in passato. Nessuno si era accorto, sostiene il servizio di informazioni on line, che da Cupertino arrivavano segnali preoccupanti che lasciavano presagire che le cose non stavano andando così bene. “Gli iMac – afferma Tim Bajarin, di Creative Strategies – sono un prodotto vecchio di tre anni e il Cubo non è quello che ci vuole per eccitare la fantasia degli acquirenti. Ci vuole altro, un nuovo design, per tornare sulla cresta dell’onda. A questi problemi di transizione nessuno degli analisti ha dato il giusto peso”. Ancora più grave è il fatto che molti di coloro che operano nelle società di consulenza non hanno svolto una riflessione corretta sul fatto che è l’intero mercato consumer a rallentare e che Apple fonda (almeno negli USA), molta della sua forza proprio sugli utenti casalinghi.
Questi errori sono ben presenti agli occhi di chi consiglia i grandi fondi pensionistici americani e i grandi investitori in genere e ora, prima di far cambiare loro parere e direzione fornendo una spinta all’acquisto sulle proprie azioni, è molto probabile che Apple debba essere molto, molto convincente. In particolare, secondo qualcuno, non sarà neppure sufficiente l’annuncio di dividendi superiori a quelli previsti lo scorso giovedì. Ci potrebbe volere, invece, un “nuovo” iMac, una macchina o un prodotto rivoluzionario e capace di rilanciare alla grande l’immagine di Apple come innovatrice e protagonista del mercato. Ma se fosse così potrebbe non essere nè vicino nè facile il ritorno da protagonista per il listino AAPL.
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AAPL, ancora giù
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