AAPL su e giù

Gli analisti continuano ad esprimere il dubbio che Apple non abbia centrato il timing per il rilascio dei nuovi prodotti, presentati mentre i magazzini dei distributori e dei rivenditori avevano ancora un consistente numero di vecchi prodotti. Una scelta che avrebbe costretto la società  di Cupertino a praticare sconti per liquidare le scorte. A lanciare l’allarme è stato per primo l’analista di Morgan Stanley, Gillian Munson. A poco sono servite le precisazioni dello stesso Munson secondo cui, in ogni caso, le previsioni sui profitti verranno comunque rispettate grazie alle buone vendite e ai margini sui nuovi prodotti, il rapporto ha determinato un crollo di oltre il 14% delle azioni di Apple in due giorni chiudendo a poco più di 52$.
Il mondo delle analisi finanziarie ha però generalmente ritenuto esagerata la reazione del mercato. Lo sostiene, ad esempio, Richard Gardner un analista Salomon Smith Barney. “Noi crediamo – si legge in una sua relazione – che Apple a settembre rispetterà  le previsioni. D’altra parte anche se Apple fosse realmente stata costretta ad abbattere i prezzi più del previsto, le vendite delle nuove macchine faranno da contrappeso e la manterranno in linea con quanto si pensava fino a qualche settimana fa”. Per questo Gardner non modifica le sue previsioni fissando a 2,03 milioni di dollari il fatturato.
Un altro analista Andy Neff di Bear Sterns, a sua volta ribadisce che tra tutti i titoli del Nasdaq quello di Apple resta uno dei favoriti anche per il futuro rilascio di MacOs X. E a chi crede che la società  di Cupertino possa essere coinvolta nel trend ribassista del mercato determinato dalle previste difficoltà  di Intel, risponde Dave Bailey, di Gerard Klauer Mattison secondo cui “la focalizzazione sul mercato del video editing per la fascia consumer del mercato isoleranno Apple dai problemi che potrebbero colpire altri protagonisti”.
Vedremo oggi quanto queste opinioni saranno state capaci di influenzare gli umori degli investitori.