Era l’estate del suo primo anno di lavoro. E, come per tutti i neo-assunti, niente vacanze. Lasciato solo o quasi nei laboratori di Texas Instruments durante l’estate del 1958, il giovane ingegnere elettronico Jack Kilby non rimase tuttavia con le mani in mano, e costruì il modello di circuito integrato che avrebbe cambiato per sempre l’industria dell’information technology
Nello stesso periodo anche Robert Noyce, della Fairchild Semiconductor (in California, da cui sarebbe nata più di metà della Silicon Valley) stava effettuando le stesse ricerche. Per questo i due uomini, che lavoravano all’insaputa l’uno dell’altro, sono considerati i due papà del circuito integrato, vale a dire il circuito sul quale trovano posto – si integrano – componenti di calcolo differenti. Il moderno chip, basato su silicio e in grado di aprire la strada alla miniaturizzazione e a chiudere il lungo percorso delle valvole nella giovanissima scienza informatica.
Kilby, che depositò il brevetto nel 1959, è titolare di oltre 60 registrazioni e brevetti tra i quali il calcolatore portatile e la stampante termica. La scomparsa dell’ingegnere originario di Jefferson City, nel Missouri, è dovuta a un tumore che in pochi giorni a spento la vita e l’intelligenza del vincitore del premio Nobel per la fisica del 2000.