Gli iPod precedenti a questo appena presentato, cosiddetto di “terza generazione” erano da un punto di vista hardware completamente identici e non avevano componenti diverse per il mondello Mac e per quello Windows.
E’ così anche in questa occasione, infatti la tecnologia alla base è sempre una FireWire ma con uno speciale connettore (non standardizzato) che collega la periferica di Apple al dock e dal quale è possibile collegare adesso un cavo FireWire e tra qualche settimana anche un cavo USB 2.
L’iPod ha avuto sempre avuto un duplice uso: lettore MP3 e hard disk FireWire esterno sul quale installare applicazioni e documenti ma anche il sistema operativo per fare il boot esterno.
La seconda opzione è ancora valida nei nuovi modelli.
Chi ha provato l’iPod assicura che sarà disponibile una sola confezione Mac/Windows in grado di adattarsi al sistema operativo utilizzato al primo collegamento.
Per Mac è necessario l’HFS+, per Win il FAT32 e se su un Mac è facile riconoscere entrambi, su Windows non è possibile senza software specifici non “di serie”, come per esempio XPlay)… la risposta verrebbe quindi da sè: FAT32.
Apple potrebbe aver scelto di partizionare l’hard disk riducendo la partizione inutilizzata ai minimi termini al primo collegamento?
Un’altra ipotesi potrebbe essere la riformattazione, da attuarsi automaticamente a seconda del tipo di collegamento in atto, se USB 2 o FireWire, ma in tal caso lo svuotamento completo del contenuto dell’iPod a ogni scambio di collegamento.
Nessuna spiegazione viene dal kBase di Apple che illustra le caratteristiche del software versione 2 che gestisce l’iPod.
Oggi comincia la commercializzazione negli Stati Uniti, speriamo di dissolvere presto i nostri interrogativi grazie ai primi clienti del nuovo iPod.
Qui sotto vi proponiamo un’immagine con tutte le caratteristiche dimensionali dei modelli da 10, 15 e 30 GB che illustrano le dimensioni dei tasti e degli accessi con il loro posizionamento sul sottile involucro del PDA.
Il connettore Multipolare sul fondo permette un aggancio “sicuro” e porta con se oltre ai segnali di firewire e alimentazione anche quelli di USB2 e audio: il dock infatti prevede un jack per il collegamento degli speaker amplificati esterni.
Non e’ difficile prevedere che i produttori di accessori realizzeranno dock con regolazione del volume, dock per auto, dock con speaker etc etc.
Nel frattempo pero’ diversi produttori come Griffin precisano che gran parte degli accessori per l’alimentazione è in grado funzionare correttametne anche con i nuovi modelli visto che con questi è fornito di serie un cavo con la spina del nuovo dock da una parte e una firewire dall’altra che permette l’inserimento negli adattatori accendisigari con femmina firewire.
