Martedì Apple ha tagliato due nuovi stupefacenti traguardi di vendita.
Ieri, da qualche parte nel mondo, è stato venduto il 30milionesimo iPod, il lettore che ha fatto il suo debutto nel 2001.
E sempre ieri, in uno dei 21 negozi virtuali di musica digitale di iTunes, è stato venduta la canzone numero 600.000.000.
Il 23 ottobre 2001 debuttava il primo iPod, allora compatibile solo con la piattaforma Mac, in 49 mesi (4 anni e un mese) lo straordinario successo di questo prodotto, ancora una volta da definire solo agli albori delle sue potenzialità , raggiunge quota 30 milioni. E gli acquisti di questo Natale (e ancor prima il Thanksgiving statunitense) devono essere ancora in gran parte effettuati.
In 940 giorni da quel 28 aprile 2003 la musica digitale legale venduta a prezzo fisso (Giappone escluso), è diventato un caso mondiale per l’industria della musica: 600 milioni di canzoni sembra che diano più fastidio che soddisfazioni alle voraci major, che prima del debutto di iTunes Music Store erano in difficoltà per le scarse vendite dei CD e una pirateria rampante.
Poco tempo fa analisti come Piper Jaffray avevano stimato in 37 milioni di iPod la quota che Apple potrebbe raggiungere entro il 31 dicembre 2005. Meno di un mese fa i dati di PortalPlayer (il cui business è determinato per il 90% da Apple) dimostravano che l’azienda di Cupertino aveva venduto quasi 10 milioni di iPod nel recente trimestre fiscale.
Per iTunes Music Store è difficile fare previsioni perché, nonostante la mancanza di dati del livello dei 450 e 550 milioni di canzoni non siano stati comunicati preferendo annunciare solo il centinaio di milioni come valore intero, nell’ultimo passaggio da 500 milioni di canzoni vendute a 600 milioni, si nota un leggero rallentamento.
Le nazioni che ora si avvantaggiano di iTunes Music Store sono 21 con l’aggiunta delle ultime Giappone e Australia, pur mantenendo il negozio statunitense fortemente privilegiato sulle altre nazioni per ricchezza dell’offerta e non solo.
Sta di fatto che la quota del mercato della musica digitale legale è saldamente in mano ad Apple con percentuali “bulgare”, pur avendole ottenute con tanta innovazione e anticipazione, ma anche con la non “apertura” del DRM di Apple chiamato FairPlay e la compatibilità di iPod ristretta all’applicativo iTunes.