Il mercato chiude la giornata rinfrancato e rassicurato dalla presentazione della documentazione fiscale inerente l’anno precedente e, soprattutto, dalle informazioni inerenti il riassestamento dovuto alla conclusione dell’indagine sulla vicenda delle stock options.
La conferma che l’esborso per risistemare i conti (84 milioni di dollari) e la quasi definiva esclusione di eventuali risvolti per Jobs, ha risollevato l’umore degli investitori, arriva dalla risposta della borsa. Il titolo AAPL ha infatti recuperato praticamente tutto il terreno perso ieri quando si era diffusa la convinzione che il Ceo potesse avere beneficiato di una falsificazione di documenti attuata per concedergli azioni a prezzo favorevole.
I corsi di Cupertino hanno anzi terminato a quota 84,84 (+4,91% rispetto a ieri), il livello più alto dal 15 dicembre e soprattutto superiore a quello che avevano il 26 dicembre, quando è iniziato il turbinare di voci su documenti falsi stilati per supportare l’emissione di stock options favorevoli.
Gli analisti fin dall’inizio avevano respinto l’idea che Jobs potesse essere coinvolto direttamente e che il calo in borsa fosse frutto di manovre spericolate di speculatori e di investitori molto inesperti. Negli osservatori si sta anzi rafforzando la convinzione che il trimestre fisale che si chiuderà tra alcuni giorni potrebbe essere l’occasione per un nuovo record storico per Cupertino e che il calo dovuto alle voci sia più che altro una occasione per acquistare.
