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Apple Expo, la fiera degli altri

Padiglioni affollati, tutti i principali produttori e terze parti Apple in ‘€œservizio’€ nei rispettivi stand, dimostrazioni in corso. Tutto normale, dunque per questa edizione di Apple Expo, ma qualche cosa non torna. E quel che non funziona è nello stand più grande della rassegna, quello segnato dai colori neri e bianchi e su cui campeggiano le grandi mele morsicate; lo stand di Apple.

La gente arriva, si guarda in giro un po’€™ distrattamente. Fa qualche passaggio veloce davanti alla lunga serie di iMac e portatili allestiti con meticolosa precisione; non manca di fare un ‘€œsaluto’€ ai banchi dove abbondano gli iPod, ma la mattinata d’apertura dell’Expo ha il sapore del rito celebrato senza entusiasmo. Niente code davanti ai computer nascosti da una calca indistricabile di curiosi, niente torme di fotografi che si spintonano per il posto migliore. E il tutto ha un motivo ben preciso: Apple non ha alcun prodotto nuovo qui a Parigi. Non sono nuovi i computer, non sono nuovi gli iPod; neppure iPod nano può essere considerato un prodotto nuovo, visto che è stato annunciato con gran pompa quasi due settimane fa ed è già  largamente in commercio tanto che molti di visitatori e giornalisti ne hanno uno.

Che cosa abbia spinto Apple a lasciare la fiera Mac più importante d’€™Europa, la seconda al mondo dopo quella di san Francisco, paurosamente sguarnita di novità , è una domanda che si fanno in molti qui in sala stampa. Come molti si chiedono per quale motivo quell’€™iPod nano che Schiller, Rubenstein e Cook portavano con orgoglio al collo durante la conferenza non sia stato introdotto proprio qui, approfittando della sovraesposizione mediatica dettata da un centinaio di giornalisti da tutto il mondo. Dando per scontato che quel che non è pronto (il che potrebbe essere il caso dei PowerBook o dei PoweMac di cui si è vociferato) non si può presentare, sarebbe probabilmente bastato proprio l’€™iPod nano a dare uno spessore diverso alla rassegna.

Jobs ha provato a spiegare nel corso della conferenza stampa che ha aperto la rassegna, il perché dell’€™anticipo del nano (‘€œlo abbiamo presentato quando era pronto, prodotti come questi devono essere lanciati con tempi adeguati al mercato e valutando moltissimi fattori. Noi abbiamo sospeso la produzione di pezzi di iPod mini sei mesi fa. I nostri volumi sono altissimi), ma senza essere troppo convincente.

Il risultato, comunque sia, nano o no è che Apple Expo corre il rischio di passare alla storia come la fiera Mac più povera di novità  della storia e, quel che è peggio, di non fornire uno scarso riscontro in termini di supporto all’€™immagine dei prodotti Apple, proprio nel momento in cui un folto manipolo di giornalisti ‘€œgeneralisti’€ era qui molto ben disposto, pronto a celebrare le glorie della piattaforma e un gran numero di appassionati e curiosi che cominciano a pensare al Mac come un computer utile ‘€œanche se non ci gira sopra Windows’€ poteva lanciarsi alla carica dei padiglioni attratto dalle novità  e dal fattore Jobs.

Ma comunque ora è inutile piangere sul latte versato o sulle occasioni sprecate (che per altro potrebbe essere tali solo per chi scrive o per i molti che sentiamo borbottare con malcelato malumore in varie lingue alle nostre spalle) e concentrarsi su che cosa di buono e di interessante offre queste fiera. Nel corso della mattinata un giro tra gli stand ha rivelato che molti espositori di terze parti hanno fatto del loro meglio per portare qui a Parigi periferiche, accessori, software mai visti o presentati molto recentemente. Il numero degli stessi espositori appare in crescita e l’€™ottimismo di alcuni di quelli con cui abbiamo avuto modo di parlare, altrettanto. Diversi pensano che l’€™assenza di un prodotto ‘€œspaccatutto’€ con il marchio della Mela possa favorire l’€™interesse per le soluzioni e le applicazioni sparse nel padiglione numero cinque del palazzo delle esposizioni.

L’€™impressione, a botta calda, è che per alcuni aspetti possano avere ragione. Almeno a giudicare dalla discreta folla che si accalca allo stand di Sony per vedere macchine fotografiche digitali e lettori MP3, tra cui il nuovo concorrente di iPod, il Walkman NW-A1000. Il che suona come una piccola vittoria, considerando che ad una ventina di metri di distanza si trova l’€™imponente stand di Apple.

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