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Apple, il trimestre numero per numero

La giusta quantità  di Mac mini e iMac, molto PowerBook e iPod a volontà . Questa la ricetta che ha consentito ad Apple di far segnare il trimestre record di tutti i tempi della sua storia. I dati sui vincitori (e i pochi perdenti) della gamma di Apple emergono dai numeri dettagliati forniti a margine della conferenza stampa di presentazione dei risultati fiscali.

L’elemento di maggior spicco è, senza dubbio, l’enorme quantità  di iPod venduti. Apple dichiara 5.311.000 di pezzi, una quantità  di quasi sei volte superiore a quella dello scorso anno in questo stesso periodo e del 16% più alta persino di quella del trimestre di Natale.
A riprova che iPod shuffle con i suoi prezzi bassi ha inciso, ma non troppo, nel successo, il fatto che il fatturato scende, ma solo del 16%, molto meno di quanto non ci si potesse attendere. Rispetto allo scorso anno l’aumento del fatturato è invece del 284%.

Oppenheimer ha confermato le informazioni fornite nel pomeriggio dall’agenzia di analisi di mercato NPD (e che saranno oggetto di un prossimo articolo di Macitynet) secondo cui il Apple controlla oltre il 40% del mercato dei player flash e circa il 90% del mercato dei player basati su HD.

Oppenheimer e Tim Cook, responsabile delle vendite a livello mondiale, hanno rifiutato di fare commenti precisi sull’effetto volano che starebbe avendo iPod limitandosi a confermare che appare comunque chiaro che il player sta avendo un ruolo nell’incremento delle vendite delle macchine Mac.

Anche per quanto riguarda l’erosione delle vendite ai danni di iPod tradizionali determinata dall’apparizione di shuffle, i manager di Apple hanno preferito evitare commenti dichiarando che è difficile fare conti precisi. “Pensiamo comunque che iPod shuffle * ha detto Cook * abbia incrementato le vendite della gamma di prodotti di iPod”

Il secondo grande vincitore del trimestre è il PowerBook. Qui il successo è su tutta la linea: fatturato e numeri; rispetto al trimestre precedente e rispetto allo scorso anno. Apple ha venduto 211.000 PB contro 157.000 dello scorso anno e 155.000 del trimestre di Natale e ha fatturato 413 milioni di dollari (+35% rispetto al trimestre precedente e +23% rispetto allo scorso anno). L’aumento rispetto al trimestre di Natale l’aumento è stato del 39% in unità  e del 35% in fatturato. I PowerBook, in termini di fatturato, sono secondi nell’ambito dei computer solo al segmento occupato da Mac mini e iMac.

Proprio la voce che riguarda i computer desktop di fascia entry level merita qualche riflessione.

Contrariamente a quanto ci si potrebbe attendere l’aumento di vendite rispetto al trimestre precedente quando Apple non aveva a listino Mac mini è di poco conto: 2%. Sembrerebbe, quindi, che il Mac supereconomico non abbia inciso molto in fatto di vendite. In realtà  Apple nel corso del trimestre in questo ambito potrebbe avere subito un processo di cannibalizzazione tutto a favore del Mac mini ai danni di iMac. Lo prova il calo del fatturato (-22%) e lo lascia supporre il fatto che molti clienti si attendono un rinnovo della gamma iMac, attesa che potrebbe avere ulteriormente dirottato vendite a favore di Mac mini ai danni dell’all in one. In questa ottica, anche se è impossibile quantificare, si può pensare che Mac mini rappresenti una fetta molto importante di questo segmento, mentre iMac potrebbe avere accusato un calo significativo rispetto al trimestre di Natale. In ogni caso se si fa il confronto con lo scorso anno, il dato è comunque eccezionalmente favorevole. Apple ha venduto il 115% in più in fatto di unità  e il 92% in termini di fatturato.

Gli analisti nel corso dell’incontro con Oppenheimer hanno cercato di saperne di più al proposito, chiedendo dati specifici su Mac mini, ma il responsabile delle operazioni finanziarie ha rifiutato di fornire dettagli, comunicando, anzi, che dal prossimo trimestre Apple ridurrà  ulteriormente la specificazione dei dati, illustrando i numeri di sue sole categorie: portatili e desktop. Nel primi saranno inclusi iBook e PowerBook, nei secondi Mac mini, iMac, eMac, Xserve e PowerMac.

Per quanto riguarda gli iBook si può parlare di risultato positivo, visto che rispetto allo scorso anno l’aumento delle unità  e del fatturato è stato del 25%. C’è, invece, un leggero calo in fatto di unità  (-7%) e di fatturato (-6%) rispetto al trimestre precedente.

Il settore meno positivo è quello dei PowerMac che fanno segnare numeri negativi sia rispetto allo scorso anno (-19% in unità  e *8% in fatturato) sia rispetto al trimestre precedente (-16% in unità  e *16% in fatturato). I PowerMac sono oggi il modello meno venduto di tutta la gamma Apple: appena 141.000 unità .

Nel settore dei computer preso complessivamente Apple ha fatto segnare rispetto al trimestre precedente un +2% in fatto di unità  e un *7% in fatturato; rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno si segnala un importante aumento del 43% in unità  e del 29% in fatturato.

E’ interessante notare che, nonostante la prepotente crescita di iPod, il segmento dell’hardware informatico propriamente detto continua a rappresentare la maggior parte del fatturato: 1.494 miliardi di dollari contro 1.014 miliardi di dollari. Il dato non è comunque così sorprendente se se si considera la significativa differenza di prezzo media tra un iPod e un computer Apple, differenza ora ancora più accentuata con il rilascio di iPod shuffle.

Al di fuori dell’hardware uno dei dati più interessanti è quello inerente iTunes Music Store. Oppenheimer ha detto che la scorsa settimana Apple ha raggiunto i 350 milioni di canzoni vendute e che la sua quota di mercato, nonostante l’aumento della concorrenza, resta tra il 70 e il 75%. Non sono stati forniti dati specifici sul fatturato; il responsabile delle operazioni finanziarie si è limitato a dire che “il negozio genera un leggero profitto”. Dalle tabelle fornite a margine della conferenza si apprende che la voce “Altri prodotti musicali”, che essenzialmente è costituita proprio dalle vendite del negozio ha toccato i 216 milioni di dollari di fatturato con un incremento del 22% rispetto al trimestre precedente e del 260% rispetto allo scorso anno.

Positivi anche i dati inerenti le periferiche (che per Apple significa quasi esclusivamente Airport) e per il software. Nel primo caso l’aumento rispetto allo scorso anno è del 18%, nel secondo del 28%.

Venendo alle regioni geografiche i dati migliori in termini di unità  rispetto allo scorso anno li fa segnare l’Europa: +48% rispetto al 2004. Il fatturato viene fissato invece al +57%. Negli USA l’aumento di unità  rispetto al 2004 è del 32%, in Giappone del 34%. Usa e Giappone aumentano il fatturato del 64%. L’Europa, invece, delude se si prendono i dati rispetto al trimestre di Natale; calano le vendite di unità  (-14%) e scende anche il fatturato (-17%). Il record rispetto al trimestre precedente è del Giappone: +59% in unità  e +54% in fatturato. Oppenheimer ha precisato che per quanto riguarda il vecchio continente i dati non sono da considerarsi negativi perché in Europa la differenza tra i volumi di fatturato del trimestre di Natale e quello immediatamente successivo è superiore a quella di altre regioni.

Infine i negozi retail dove Apple continua ad incrementare il fatturato (+2%) rispetto al già  ricchissimo trimestre di Natale e (+71%) rispetto allo scorso anno. Sensibile anche l’aumento delle unità  vendute da Apple nella sua catena di negozi: +6% rispetto al trimestre di Natale e +29% rispetto allo scorso anno.

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