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Apple la rete cellulare se la fa da sè?

Se Disney ha appena lanciato Disney Mobile sulla scia di Virgin Mobile, perché Apple non dovrebbe inventarsi Apple Mobile?

A dar retta al magazine finanziario Forbes sembra questa la nuova idea rivoluzionaria di Steve Jobs che sarebbe quindi in procinto di rivoltare un’altra volta il core business di Apple sconvolgendo ora la telefonia cellulare.

Chi avrebbe creduto che con iPod ed iTunes Apple avrebbe potuto diventare leader della musica digitale legale nel giro di pochi anni? Chi ora è pronto a scommettere 1 euro sull’ipotesi che Apple tenti la strada delle reti cellulari?

In alcuni paesi, come abbiamo avuto modo di illustrare precedentemente, per “farsi” una rete di telefonia cellulare non è strettamente necessario portare le infrastrutture sul campo ma basta affittarle da altri operatori già  presenti e questo potrebbe essere la strada che Apple sta studiando. Tutto ciò si chiama MVNO – Mobile Virtual Network Operator.

Apple non produrrà  telefoni cellulari, a quello ci pensa già  Motorola con cui ha inizialmente stretto accordi, ma avvierà , secondo Forbes, una rete virtuale che potrebbe prendere banalmente il nome di Apple Mobile con copertura, almeno inizialmente, degli Stati Uniti

Cupertino si affiancherebbe così a realtà  come Disney che ha annunciato il lancio nel 2006 di una rete virtuale di telefonia cellulare orientata alle famiglie e capace di fornire, oltre alla fonia, anche suonerie e giochi naturalmente di derivazione Disney e relativi personaggi dei cartoon e film.

Sia Disney Mobile che Virgin Mobile (3 milioni di abbonati dal 2002 e presente in Australia, Canada, Gran Bretagna e USA) poggiano sulla rete di Sprint, un operatore che ha recentemente fuso le proprie attività  con Nextel, altro operatore di telefonia cellulare statunitense.

Ma anche ESPN (che è parte del gruppo Disney) ha già  in corso un’esperienza analoga ESPN Mobile con l’offerta di contenuti sportivi a pagamento, sempre sulle reti Sprint.

L’ISP Earthlink ha attiva dallo scorso ottobre una rete di telefonia cellulare dedicata agli utenti che necessitano di collegarsi alla propria posta elettronica dal telefono portatile, i negozi 7-Eleven vendono le ricariche di telefonia cellulare Speak Out da ormai oltre un anno per le reti GSM di Cingular e adattate da Ztar.

Persino i supermercati Wal-Mart e il marchio di abbigliamento sportivo Nike sarebbero in procinto di lanciare una propria rete di telefonia cellulare virtuale.

Lo scopo di Apple nel lanciarsi in un’avventura che a prima vista parrebbe non molto compatibile con le sue finalità  commerciali è piuttosto chiara: dare ad iTunes Music Store un nuovo canale di distribuzione, senza sottostare alle pretese e ai diktat degli operatori di telefonia che guardano con scarsa simpatia il lancio in questo ambito dei servizi di vendita on line di Cupertino. I carrier pretenderebbero, infatti, di avere importanti royalties dalle transazioni che avvengono via cellulare, royalties che Apple non è disposta a concedere perchè significherebbe incrementare in maniera molto consistente i prezzi delle singole canzoni.

Il contrasto tra Apple e i fornitori d’accesso alle reti cellulari, che ha già  portato ad un ritardo nel lancio del telefono Motorola con iTunes, potrebbe avere convinto Jobs che la soluzione a questi problemi potrebbe, almeno per gli USA, essere il “fai da te”, anche se resterebbe da capire quali soluzioni Cupertino potrebbe adottare per l’Europa, dove al momento il “rebranding” di una rete di telefonia cellulare appare poco praticabile.

Tornando agli USA e all’articolo di Forbes, il giornalista non fa alcun cenno sul partner telecom che fornirebbe ad Apple la rete di telefonia, ma trattandosi di Stati Uniti è importante distinguere, visto che vengono attualmente utilizzate non meno di tre diverse tecnologie tutte incompatibili tra loro.

Solo per fare qualche esempio, Sprint utilizza il sistema PCS, Nextel uno proprietario digitale, Cingular il GSM, ma poi c’è il TDMA, il CDMA, il vecchio AMPS, per non parlare degli innovativi sistemi che spostano le comunicazioni voce su rete IP come quelle wireless. Quel Wi-Fi noto a Cupertino come AirPort e, prossimamente WiMAX, tanto cara al nuovo partner di Apple, Intel.

Quale opzione sceglierà  e, soprattutto, se questa è la direzione verso cui sta andando Apple, sarà  uno dei fattori da tenere d’occhio nel corso dei prossimi mesi.

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