Apple risponde all’appello degli sviluppatori open source che lavorano a KHTML, alla base di Safari, e lancia un progetto all’insegna della trasparenza e della collaborazione.
L’iniziativa, lanciata ad inizio settimana e che ha un sito di riferimento , denominata WebKit OpenSource Project, può essere vista come la conseguenza della delusione che serpeggiava negli ambienti KDE che solo alcune settimane fa avevano lamentato un virtuale abbandono da parte di Cupertino della filosofia che l’aveva indotta ad utilizzare il codice KHTML per costruire Safari. Secondo le accuse Apple aveva deviato dal corso della filosofia open source, rifiutando di mettere a disposizione del pubblico le modifiche attuate sul progetto originario e mantenendo un riserbo su bugs e procedure per ripararli che l’avevano condotta ad operare in maniera opposta allo spirito del ‘software libero’.
Ora con WebKit OpenSource Project Apple va incontro a molte di queste esigenze creando una serie di iniziative che renderanno disponibile alla comunità i percorsi di lavoro intrapresi su WebCore e JavaScriptCore, due delle componenti di base di Safari. Apple rilascerà pubblicamente anche WebKit (le API WebCore) e predispone una mailing list per gli sviluppatori oltre che un canale IRC.
Grazie a queste scelte gli sviluppatori KDE dovrebbero essere in grado di superare le difficoltà che da un unico progetto iniziale, KHTML, avevano prodotto, di fatto, due diversi progetti ponendo WebCore, che deriva da KHTML, in un ambito non accessibile agli sviluppatori open source. Questo in quanto la maggior parte delle modifiche apportate dagli sviluppatori Apple non potevano essere analizzate o introdotte da chi operava in KHTM.
‘Si tratta di una grande cosa ‘ ha detto George Staikos portavoce di KDE ‘ una mossa di apertura che ci aiuterà a lavorare meglio insieme e ad allineare il nostro codice’.