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Arrivano i dischi flash di Samsung da 16 Gigabyte

Un disco interno per il laptop da 16 gigabyte non farebbe notizia. Anzi, la farebbe perché si tratterebbe apparentemente di un passo indietro. Ma non è così. Samsung ha annunciato di aver iniziato a produrre hard disk per tablet e notebook basati su memorie flash da 16 GB. Il vantaggio? Il consumo, più che la velocità .

I dischi allo stato solido (SSD) di tipo flash, cioè in grado di conservare le informazioni anche quando non vengono alimentati. A differenza della memoria Ram, infatti, quando viene tolta l’alimentazione spegnendo il computer – e anche rimuovendo la batteria – le informazioni registrate sono perfettamente al sicuro.

I vantaggi sono dal punto di vista del consumo, dicevamo: secondo Samsung, infatti, il flash disk drive consumerebbe un quinto di un hard disk basato sulle meccaniche tradizionali di piatti ruotanti e testine elettromagnetiche. Quali sono stati i problemi sino a questo momento, allora?

Il primo punto, che è poi quello che influisce sul tutto, è la velocità  di accesso (scrittura e lettura dei dati). Per ottenere “dischi” flash veloci, infatti, i costi lievitano. Samsung sostiene di aver raggiunto una velocità  di lettura di 57 megabytes al secondo (MBps) e di scrittura di 32 MBps.

Inoltre, l’altro problema è la densità  dei dati, che in questo tipo di oggetti, sostanzialmente dei chip di silicio, è inferiore a quella contenuta su di un piatto magnetico di un hard disk convenzionale. Tuttavia, anche la gestione dell’elettronica per ottimizzare il “disco” flash è abbastanza costosa e complessa per i fabbricanti. Dal punto di vista del computer, invece, non c’è nessuna difficoltà  di gestione, dal momento che tutti i dischi interni ed esteri vengono visualizzati e gestiti dai sistemi operativi moderni attraverso una interfaccia virtualizzata che delega alla meccanica e al firmware del drive la gestione fisica della lettura e della scrittura (si tratta delle interfacce Ide-Ata e via dicendo).

Altri vantaggi che derivano dai dischi basati su memoria flash sono la rumorosità  (assente) e l’alta efficienza termica che si traduce in minori problemi di raffreddamento. Più problematica la “durata” delle celle di memoria, che è statisticamente inferiore a quella della superficie del piatto degli hard disk convenzionali: nonostante non ci siano questi dati a disposizione da parte di Samsung, mediamente vi sono meno accessi di lettura e scrittura a disposizione. Si parla tutta via di differenze nell’ordine di grandezza delle centinaia di migliaia su scale di milioni di accessi garantiti.

Samsung, che ha realizzato il prodotto con un formato di case da 1,8 pollici – quindi facilmente adattabile nei portatili – si aspetta di mettere in produzione il disco flash SSD entro agosto. Una buona spinta per l’azienda, che è tra i maggiori produttori al mondo di memorie flash (anche per l’iPod shuffle, per esempio) sta proprio nel successo dei prodotti di Apple, che stanno generando effetti di economia di scala prima sul settore degli hard disk (iPod e iPod mini) e adesso anche sulle memorie flash.

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