Questo sito contiene link di affiliazione per cui può essere compensato

Home » News » Assoprovider: promesse non mantenute sul Wi-Fi italiano

Assoprovider: promesse non mantenute sul Wi-Fi italiano

Pochi giorni fa gli imprenditori italiani a capo di società  che forniscono connettività  alla rete hanno preso carta e penna per scrivere al ministro delle Comunicazioni, Maurizio Gasparri, al fine di sbloccare l’ultimo miglio Wi-Fi, ancora una chimera in Italia.

Di seguito le parti più significative della lettera inviata da Assoprovider (190 aziende associate per 400.000 clienti).

“Gli imprenditori del wireless unlicensed, universalmente riconosciuto come il futuro della larga banda, vengono tenuti al palo in attesa di un nuovo regolamento che finalmente ammetta l’uso di queste tecnologie per connettersi ad Internet. Come se ciò non bastasse viene ventilata la preoccupante ipotesi che l’uso commerciale al massimo sarebbe concesso sulle montagne e sugli scogli del mare italico, perché escluso dove è già  presente l’ADSL.

Tutto questo ignorando le direttive europee, che invece sostengono i seguenti punti:

– la neutralità  tecnologica e l’impulso alla concorrenza nella infrastrutturazione a banda larga, che significa non penalizzare il wireless 802.xx rispetto al cavo, come si sta invece verificando in Italia e per legge

– l’uso del wireless unlicensed come una delle infrastrutture per la fruizione di contenuti

– l’importanza strategica, visto il formidabile progresso, di un uso flessibile (contrapposto alle attuali rigidità ) dello spettro elettromagnetico, sopratutto come fonte di innovazione, già  fatto proprio dalle tecnologie unlicensed del Wi-Fi e del WiMAX.

Noi siamo certi che questo orribile scenario da riserva indiana sia stato solo ipotizzato e mai preso in seria considerazione da chi ha il compito di decidere, ma il ritardo registrato in Italia nell’approvare un regolamento, che sia coerente con l’Europa (e con quello che l’Italia si aspetta), rimane un triste dato di fatto a due anni dall’autorizzazione alle sperimentazioni da parte del Ministero delle Comunicazioni, sperimentazioni che sin da subito hanno dato esito positivo e sulle quali si sono strutturate esperienze esaltanti, a detta anche delle Autorità . Al convegno su Agire Digitale del 25 gennaio 2005 a Roma, è stato dichiarato dal Ministero delle Comunicazioni che il nuovo regolamento da noi richiesto è ormai pronto e la sua uscita è solo una questione amministrativa, ma è passato già  più di un mese da quella data e la situazione non è ancora cambiata.

I media e la finanza ormai ignorano (e a ragione dal loro punto di vista) gli imprenditori del wireless unlicensed, data l’assenza attuale di prospettive regolamentari. Tutta la raccolta finanziaria destinata ad investimenti in TLC dai prudenti finanzieri italiani va ovviamente a finire, come al solito, alle due o tre solite grandi aziende del cavo tradizionale (di rame o fibra che sia), che hanno garantito dalla politica un bel recinto di protezione, robusto e sicuro per fare crescere business e utili.

A nessuno interessa ovviamente che lì, sul cavo, la concorrenza non possa in realtà  esistere poiché:

– i costi delle nuove infrastrutture sul cavo (rame o fibra) sono elevatissimi

– le regole dei mercati oligopolistici (come il cavo italiano) non vengono in Italia applicate dagli operatori dominanti, nè fatte rispettare loro dai controllori.

Con il wireless unlicensed da subito si può realizzare una infrastruttura alternativa light a costi ridottissimi, dando vita ad uno scenario realmente competitivo.

Ma quale finanziatore investirebbe (e figuriamoci in Italia) in un business ancora vietato per legge?

Abbiamo sperimentato sul campo per fare crescere il paese a nostre spese, e ci aspettiamo che le richieste siano accolte perché ne abbiamo diritto, visto che l’Italia è una democrazia economica facente parte dell’Europa.

Dopo due anni di sperimentazione e a cinque mesi ormai dalla audizione conclusiva che avrebbe dovuto portare in tempi rapidissimi al varo del nuovo regolamento, le richieste di Assoprovider al Ministero sono sempre le stesse:

– libero uso delle frequenze delle bande non protette R-LAN ed Hyper-Lan (2,4 e 5 GHz) sia in modalità  punto-multipunto (offerta di servizio alle utenze fisse) che punto-punto (offerta di servizio al pubblico e trunking tra sedi e stazioni base dell’operatore)

– Nessun costo di licenza né per l’operatore né per l’utenza

– Nessuna limitazione sulle aree di copertura né geografiche né territoriali

– Nessuna limitazione circa la tipologia di servizi IP offerti con tecnologia wireless.

Assoprovider
Associazione Provider Indipendenti”

Offerte Apple e Tecnologia

Le offerte dell'ultimo minuto le trovi nel nostro canale Telegram

Top offerte Apple su Amazon

Sconto pazzesco del 22% per iPhone 14 da 256 GB, solo 899€

iPhone 14 128 GB scontato di 220 euro su Amazon

Su Amazon torna in sconto e va vicino al minimo di sempre l'iPhone 14 nel taglio da 128 GB. Lo pagate 679 € invece che 870 € in quasi tutti i colori

Ultimi articoli

Pubblicità