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Intelligence USA: «I Russi in caso di guerra farebbero prigioniera Internet»

La guerra in futuro sarà anche la guerra delle telecomunicazioni e i Russi stanno facendo le prove generali per prendere prigioniera Internet. È questo il sospetto che aleggia nei settori dell’intelligence, citati da  New York Times e che parte da un’inusuale e insolita presenza di navi da guerra della marina di Putin, intorno a cavi nel Nord Atlantico, nel Sud Est asiatico e anche nei pressi delle coste americane. L’idea che serpeggia tra i militari e i servizi segreti, è che in questo momento i Russi stiano provando a prendere le misure su un potenziale e devastante attacco che troncherebbe i sistemi di trasmissione, elementi che influenzano la capacità di comunicare per via telematica, telefonica e via Internet, tra i paesi alleati degli Stati Uniti.

Cavi sottomarini in fibra ottica uniscono varie parti del mondo (a questo indirizzo la mappa navigabile dei cavi), permettendo di fare scorrere il traffico telefonico e internet, in speciali “autostrade” digitali capaci di arrivare a troughput di 60 Terabit per secondo, ovvero 10 milioni di volte più veloce di una connessione casalinga. Guasti e rotture ai cavi sono cose che capitano con frequenza, ma normalmente avvengono a profondità modeste e nei pressi della costa, per questa ragione le ricadute sono altrettanto modeste. Le navi militari russe starebbero invece facendo le loro esplorazioni in zone nelle quali i cavi sono a migliaia di metri di profondità. Sulle navi sarebbero imbarcati mezzi in grado di raggiungere i cavi e danneggiarli in maniera irrimediabile in poche ore, quando invece ripararli richiederebbe un enorme dispendio di tempo e di energie.

Dalle comunicazioni via cavo passano ogni giorno affari per 10 miliardi di dollari, distruggerli significherebbe cancellare questo business per tutto il tempo necessario a riparare i cavi. Ovviamente salterebbero anche le comunicazioni via Internet e con esse tutto il sistema di commercio elettronico, oltre che le capacità di comunicare.

In realtà in questo momento le fonti dell’intelligence sospettano anche che il vero obiettivo dei Russi non siano però questi cavi “pubblici” che seguono rotte che risalgono a fine 800, quando furono posati i primi collegamenti tra continenti. Le mire sarebbero invece rivolte a cavi collocati su tracciati segreti, usati dai militari per le comunicazioni. Lo scopo potrebbe essere quello di intercettare le informazioni che passano in essi, un compito che gli americani avevano già portato a termine con un paio di missioni svolte una negli anni ’70 e una a inizio anni 2000.

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