Il trimestre di marzo potrebbe essere definito quello della rivincita dei computer. Le Cpu, infatti, nel corso dei 90 giorni che si sono conclusi alla fine del passato mese sono tornate a pesare percentualmente di più sul fatturato rispetto a quanto non fosse nel corso del trimestre di Natale.
A contribuire alla situazione, come prevedibile, un calo importante delle vendite di iPod scese sequenzialmente del 39% in termini di unità e del 41% in fatturato. Più che di un crollo, come si potrebbe a prima vista essere legittimati a pensare, si è di fronte ad un calo fisiologico rispetto ad un trimestre che ha segnato picchi di vendite incredibili (14 milioni di unità vendute).
La prova che l’interesse per iPod non scema nei consumatori è nel raffronto con lo stesso trimestre dello scorso anno. In questo caso si è di fronte ad un aumento di vendite del 61% (e del 69% di fatturato) visto che nel terzo trimestre del 2005 Apple aveva venduto 5,3 milioni di iPod contro gli 8,5 del trimestre 2006.
Il fatto notevole, in ogni caso e come accennato poco più sopra, è la crescita delle vendite di Mac. Nonostante la disponibilità ridotta dei MacBook Pro (secondo qualche analista solo in due delle 12 settimane del trimestre Apple è riuscita a soddisfare la domanda), gli inevitabili problemi determinati dalla migrazione ad Intel e il virtuale congelamento degli acquisto di iBook (anche se Apple si dichiara soddisfatta delle vendite dei modelli con G4), Cupertino è riuscita a vendere il 4% di unità in più rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno e a generare il 5% di fatturato in più. C’è un calo rispetto al trimestre di dicembre, ma anche qui si è nei termini della normalità rispetto ad un periodo particolare per un’azienda consumer qual è Apple (-11% in unità e -9% in fatturato).
Il sostanziale pareggio rispetto allo scorso anno (+1% in unità , +4% in) delle macchine desktop rispecchia abbastanza bene la situazione che ci si sarebbe potuti attendere come conseguenza dell’aumento del prezzo del Mac mini e la mancanza di un prodotto trainante nel settore Pro (i PowerMac hanno ancora un processore PPC); sorprende abbastanza invece l’aumento dell’8% delle unità portatili, stante l’attesa per l’iBook e la scarsità di MacBook Pro.
Complessivamente il fatturato dei Mac è stato di 1,5 miliardi di dollari, per l’iPod di 1,7 miliardi di dollari. Il player MP3 resta, dunque, ancora il prodotto che genera la maggior parte del fatturato, ma il gap con i computer scende rispetto a dicembre (1,7 miliardi di dollari contro 2,9 miliardi di dollari). Rispetto al 2005 invece si è ribaltato il rapporto; lo scorso anno il fatturato prodotto di Mac era di 1,5 miliardi di dollari quello degli iPod di 1,01 miliardi di dollari.
Tra gli altri dati d’un certo interesse si segnala il +125% alla voce che include il fatturato di iTunes (+1% rispetto al trimestre di dicembre) a riprova che il negozio on line e le vendite di accessori (sempre inclusi in questa voce) funzionano.
Venendo ai singoli mercati è da segnalare l’ottima prestazione dell’Europa (+14% in unità vendute e +37% in fatturato), il quasi pareggio in unità (+4%) abbinato ad un sensibile aumento del fatturato per gli USA (+47%) e il calo molto forte in unità per quanto riguarda il Giappone (-20%). Il segmento retail (ovvero i negozio) continuano a crescere anche grazie all’apertura di nuovi punti vendita. Rispetto al marzo del 2005 il fatturato è aumentato dell’11%, la quantità di unità vendute del 7%.