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Carbon Copy Cloner 2.2: back-up per tutti in Jaguar

Il backup e’ una pratica tanto utile quanto poco praticata, specie dai nuovi utenti, che si rendono conto di quanto sarebbe stato importante disporre di una copia del proprio disco solo a disastro avvenuto.

Il backup e’ pero’ non solo una forma di assicurazione contro cancellazioni accidentali e rotture di hard disk, ma e’ anche comodo per preservare una installazione corretta e funzionante di sistema operativo e applicazioni, oppure, per esempio, per poter disporre virtualmente di tutto il proprio computer su un disco removibile da collegare al Mac di un amico.
L’applicazione si presta ottimamente in tutti quei casi in cui si voglia ripartire da un nuovo Mac OS X, ma non si voglia seguire la trafila di reinstallare ex-novo il Sistema Operativo e relative applicazioni, con la tediosa sequela di aggiornamenti da applicare in rigorosa sequenza: casi come la sostituzione od il ripartizionamento del disco interno, parcheggiandone temporaneamente il contenuto su uno storage esterno, persino l’iPod.
L’utility continua a non supportare il backup via network e non scrive direttamente su CD o DVD, ma si può indirizzare il backup su una immagine disco e poi masterizzare quest’ultima.

Carbon Copy Cloner garantisce un corretto funzionamento con Mac OS X 10.2.
E’ indispensabile aver installato, il sottosistema BSD all’atto della prima messa in opera di Jaguar. Nella release attualmente disponibile, viene risolto un bug che causava il crash dell’applicazione nel selezionarne le preferenze.

Sul sito dell’autore sono riportate passo-passo tutte le operazioni e le accortezze da seguire prima di iniziare, ma brevemente tutto quello che occorre fare dopo averlo lanciato è scegliere il disco da copiare, eventualmente rimuovere elementi che non ci interessa duplicare, ed indicare il disco in cui copiare. Confermate le operazioni ed inserita la password di amministratore, si può minimizzare l’applicazione e riprendere tranquillamente a lavorare su altro.

Nel corso di un breve test, il processo di clonazione su un hard disk esterno di una partizione contenente Sistema Operativo, applicazioni e svariati dati, ha impiegato una ventina di minuti di lavoro in background. Al termine, scegliendo di effettuare il reboot usando la partizione appena scritta come disco di avvio, il sistema ha funzionato alla perfezione.

Tra le novità  della versione 2.0 citiamo:
– nuova gestione delle preferenze
– crea una immagine disco delle dimensioni appropriate prima della “clonazione”
– può creare una set di NetBoot
– può utilizzare le utility Disco di Mac OS X per riparare il disco di arrivo o riparare i permessi sul disco sorgente prima di “Clonare”
– può sincronizzare disco di partenza e di arrivo
– si possono specificare gli archivi da non copiare prima della clonazione
– si possono specificare quali file di cache possono essere rimossi dopo che CCC ha terminato il suo lavoro.
– si possono programmare backup e sincronizzazioni.

Nella versione 2.2, disponibile in questi giorni, oltre alla risoluzione di alcuni problemi e bug di natura minore e la riscrittura dell’help viene rivista l’opzione “Prepare for Apple Software Restore” nella creazione di un’immagine disco.
Invece di creare una immagine disco uguale alla capacità  del disco di origine questa viene dimensionata con l’esatto ammontare dei dati sul disco sorgente: se su un disco da 80 GB avete usato solo 2 GB, potete ricostruire il sistema su dischi di capacita’ inferiore a quella orginale: i dischi di arrivo devono essere semplicemente in grado di contenere i dati “clonati” e non più avere dimensioni uguali o maggiori di quello di partenza.

Potete discutere dell’applicazione con gli altri lettori su
questa pagina del Forum di MacityNet.

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