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Caso Microsoft, in Europa sentenza a fine anno

Il primo pronunciamento della corte Europea sul caso Microsoft arriverà  prima della fine dell’€™anno e la sentenza finale entro il prossimo. Il caso che oppone la UE al gigante di Redmond, quindi, si avvia alla fase finale.

A confermare che il giudizio sulle accuse di abuso di posizione dominante ha imboccato la parte terminale del suo corso è arrivata sul finire della passata settimana da fonti interne all’€™Unione.

Ricordiamo che Microsoft in Europa è stata accusata di avere utilizzato la sua posizione dominante nel campo dei sistemi operativi client per escludere la concorrenza nel campo dei server, imponendo con metodi che contravvengono le norme sulla libera concorrenza il suo OS per server.

Se Microsoft verrà  ritenuta colpevole dovrà  pagare una fortissima multa che potrebbe anche essere del 10% del fatturato. Secondo le norme della commissione antitrust la sentenza non sarà  appellabile.

Microsoft è sotto esame in Europa anche con il sospetto di avere illegalmente legato Windows Media Player al sistema operativo, accusa molto simile a quella che è stata presentata dagli Stati che si oppongono alla mediazione con il DOJ negli USA.

Intanto sempre in America il giudice Motz, che sta esaminando le centinaia di casi di privati che hanno fatto causa a Microsoft sulla base della sentenza che ha determinato l’€™abuso di posizione dominante da parte di Redmond, ha stabilito che i querelanti potranno utilizzare le deduzioni del giudice Jackson che aveva condannato Microsoft, per sostenere la loro causa.

Il pronunciamento di Motz, potenzialmente, rende molto più facile per gli studi legali provare la colpevolezza di Microsoft anche nel confronti dei privati e quindi chiedere il risarcimento dei danni.

Si tratterebbe di poche decine di dollari per ciascun querelante, ma di milioni e milioni di dollari considerato il numero di coloro che hanno raccolto l’€™invito ad aderire alle cause collettive.

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