Altro che decenni di intangibile permanenza dei dati. I CD-R degraderebbero il loro contenuto in pochi anni. A sostenere questa tesi, che sarebbe l’incubo peggiore per molti utenti informatici professionali e consumer, è giornale olandese PC Active.
Per dimostrare la sua tesi la rivista ha testato dischi di 30 differenti produttori registrati 20 mesi primi. Molti di questi avrebbero manifestato gravi errori di accesso al disco che li renderebbero inservibili.
Secondo PC Active il problema sarebbe il materiale che viene usato per l’incisione dei dati mediante laser. I migliori produttori usano strati di materiale molto stabile, altri prodotti di qualità più scadente. Il risultato sarebbe una migliore conservazione dei dati nel primo caso, nel secondo il degrado anche senza eccessiva esposizione a luce e calore.
Ricordiamo che diversi produttori sostengono che i dati incisi su un CD-R sono al sicuro per diversi decenni, qualcuno addirittura sostiene per un centinaio d’anni. Un’affermazione che alla luce del test del giornale olandese deve, almeno, assunta con un po’ di cautela.