Quando le grandi multinazionali si apprestano a lanciare i loro dispositivi portatili sul mercato valutano il numero limitato di tasche che ciascun individuo ha? Domanda lecita se ci si trova nella complicazione di doversi portare in giro, il telefonino cellulare, il lettore MP3 (per chi si diverte), il palmare (per chi lavora), che battagliano tra di loro per il posto nelle nostre giacche, a meno di non avere una cartucciera a tracolla, come un villain di Batman.
Si spiegano, perciò, le appropriate convergenze, cellulare-palmare, come il Treo o l’intersezione iPod-telefonino come il meno fortunato Motorola ROKR: stesse funzioni, meno ingombri, peso inferiore.
Certo esibire il design di un iPod, anche se di generazioni precedenti, è tutt’altra cosa rispetto all’estrarre dalla tasca un qualsivoglia cellulare plasticoso. La soluzione perfetta sarebbe quella di poter “telefonare” con l’iPod. Detto, fatto.
All’attuale CeBIT 2006, che si sta tenendo in questi giorni ad Hannover, un produttore cinese di telefonini, dall’originalissimo nome di “D-Net”, ha mostrato quali potrebbero essere i nefasti effetti dell’ingegneria genetica se si tentasse di incrociare il delicato design del sempreverde iPod mini con quello di un cellulare “stravagante” come alcuni Nokia, dalla tastiera circolare.
Siglato con la dicitura DNET DM751, mostra un’orrenda spirale composta dai tastini numerici, capolavoro di antiergonomia; uno schermo apparentemente a colori snatura completamente il design delicato e pulito di Cupertino. Null’altro è dato sapere.
Di caratteristiche tecniche, prezzo, disponibilità , non v’è traccia alcuna sul sito ufficiale della società , che comunque invitiamo a visitare per divertirsi a riconoscere quali altre ricopiature siano state realizzate, a partire dal modello di un noto Samsung con apertura a scorrimento, fino ad arrivare a degli ibridi Motorola-Nokia, il tutto grondante di donnine ammiccanti, evidentemente felici di utilizzare tecnologie plasticose e dozzinali.
