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Chiamala innovazione, se vuoi

Domenica 10 luglio, a mezzogiorno e a mezzanotte, è stata trasmessa da RaiTre la trasmissione teleCamere.

Il tema della puntata era l’innovazione tecnologica ma osservata con l’occhio politico istituzionale, non a caso il vero protagonista era il ministro dell’Innovazione Tecnologica Lucio Stanca. Ma la conduttrice Anna La Rosa ha chiamato nel salotto anche il finanziere Francesco Micheli che ora si occupa di Genextra ma che fino a poco tempo fa, prima direttamente poi attraverso i figli, ha fondato e gestito Fastweb e le società  della galassia e.Biscom.

Per creare un certo dinamismo nei discorsi è stato invitato anche il senatore Fiorello Cortina, un volo noto del free software e molto attivo nella campagna contro i brevetti software e in passato già  ospite sulle nostre pagine per trattare di questi temi.

L’incontro, che sulla carta poteva presentare importanti spunti di dibattito, ha deluso le attese. Pochi gi spunti di riflessione, tanti i complimenti di troppo, scarso se non quasi inesistente il vero contraddittorio, come spesso accade nella trasmissione iper-istituzionale ed ebbra di par condicio, della La Rosa.

Il ministro (tra le cui affermazioni si può citare la non memorabile frase: “con l’ASDL si possono fare un sacco di cose”) ha decantato quanto in Italia la diffusione della banda larga stia proseguendo a ritmi altissimi “prima o al massimo seconda in Europa” tra il generale assenso dei presenti. Francesco Micheli che ha difeso a spada tratta tutte le sue precedenti esperienze manageriali: “con un filo solo Fastweb porta la tv il telefono e internet ad altissima velocità ” dimenticando di dire che l’azienda fondata con Silvio Scaglia da qualche tempo abbia praticamente abbandonato la distribuzione della fibra ottica (troppo costosa) per vendere ADSL, nemmeno particolarmente evoluta o meno costosa, rispetto ai concorrenti.

Il buonismo ha contagiato persino Fiorello Cortiana che con il suo “io sono d’accordo su tutto con il ministro, lavora bene”, più che uomo dell’opposizione parlamentare è parso una sorta di socio sostenitore delle azioni del ministero.
Curioso che questo “volemose bene” scaturisse da un senatore che si dichiara spesso “verde” nel senso di arrabbiato, con tanto di foto accigliata e punti esclamativi attorno. Unico elemento di dissenso il peer-to-peer musicale con cenno a Jobs e all’esperienza di iTunes: “voi – ha detto Cortiana – avreste dovuto ascoltare le esperienze di Steve Jobs nel campo della musica digitale, che con iTunes ha…”. Peccato non avere avuto poter ascoltare l’intera frase, interrotta da affermazioni, sinceramente, banalotte, degli astanti. Ci piace però immaginare che il senatore volesse ripercorrere qualcuna delle tematiche contenute anche in qualcuno dei nostri articoli che hanno fatto seguito alle decisioni del governo inerenti il P@tto di Sanremo.

Tra le altre “chicche” citiamo la ferma convinzione del ministro Stanca sull’ampia diffusione della carta d’identità  elettronica, convinzione non scalfita neppure dall’avere appreso che nessuno dei presenti in studio ne possedeva una. E quando anche Cortiana, che risiede nel capoluogo lombardo, ha voluto precisare di non averla, Stanca non ha esitato ad affermare: “strano, lei è uno dei pochi a non averla a Milano”.
Peccato che chi abita nel capoluogo lombardo e segue da vicino l’evolversi o meglio il “non evolversi” di questo progetto sa è femo alla situazione sperimentale del 1998, ovvero da quando è stato immaginato. Ma in Italia, come noto, queste cose non procedono molto velocemente.
Basta citare l’esperienza della carta sanitaria regionale con chip integrato, inutilizzabile perché la maggior parte degli utenti non ha mai ricevuto il PIN d’abilitazione dagli enti preposti o le difficoltà  con cui avanza la gestazione del Wi-Fi italiano veramente disponibile nei luoghi aperti.

Non sappiamo se la trasmissione alla quale abbiamo assistito sarà  prima o poi digitalizzata dall’innovativo sito della Rai (forse basta attendere qualche giorno per la disponibilità  nell’archivio), ma non possiamo che rimandarvi a tale speranza per poter vedere ed ascoltare la visione di chi decide le sorti delle nostre innovazioni. Ma poi non vi lamentate con noi se pessimismo e tristezza dovessero sopraffare le vostre speranze di un’Italia dove innovazione e tecnologia procedono al passo con i tempi e, soprattutto, con il resto del mondo.

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