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Ciao ciao, Os/2. Con te finisce un’epoca…

Se il vignettista Forattini volesse rappresentare, con lo stile che per tanti anni ha illustrato la prima pagina di Repubblica, l’addio a Os/2, lo disegnerebbe di spalle, in riva al mare, mentre tramonta il sole. Così infatti il principe della illustrazione satirica politica ha sempre salutato la scomparsa di un personaggio di primo piano. E dietro, proprio come per la politica, c’è sempre stata tanta ambigua dietrologia.

La notizia è che Ibm annuncia la cessazione della commercializzazione/supporto diretto di Os/2, il sistema operativo sviluppato all’alba dell’era del Pc e destinato a competere-cooperare con i prodotti di Microsoft. Ma prima il Ms-Dos e poi Windows (dal 3.11 a 95) hanno decretato la sconfitta dell’allora potente sistema operativo di Big Blue, rendendolo un recluso nella nicchia del mercato embeddet, dove tuttora ha un suo piccolo spunto di visibilità .

Os/2, come tutte le minoranze, ha attratto uno zoccolo duro di programmatori che sono rimasti negli anni fedelissimi: c’è una comunità  in rete che ha continuato a sviluppare e servire lo sfortunato totem innalzato da Ibm. C’è chi giura, ancora nel 2005, che Os/2 sia un sistema operativo valido e moderno. E che meriti ancora un po’ di vita.

In effetti Ibm, a differenza di altri, aveva deciso di continuare ad offrire supporto tecnico per il suo antico sistema operativo, che era nato da un incestuoso rapporto con Microsoft per scalzare l’Ms-Dos dal mercato. Ma proprio Microsoft aveva deciso, a suo tempo, di perseguire politiche di sviluppo per un proprio prodotto – Windows – che poi ha attirato gli strali dell’antitrust e una serie di cause a cascata.

L’ultima, proprio con Ibm e con le pratiche non corrette di marketing relative alla commercializzazione di sistemi concorrenti a Os/2 – leggasi Windows – hanno portato a un accordo “storico” firmato dieci giorni fa tra Microsoft e Ibm. La prima ha pagato 775 milioni di dollari cash e offerto un buono acquisto per altri 75 milioni di dollari in software alla seconda. Unica condizione: niente più cause legali circa Os/2. E’ la fine di un’epoca, perché quella con Ibm rimaneva l’ultima, significativa causa intentata a Microsoft nell’ambito delle pratiche di concorrenza “estrema”. E anche un esercizio di “singolare tempismo”, dicono i dietrologi: lunedì si firma l’accordo e venerdì si mette in soffitta il prodotto. Che fosse quello che aspettavano ad Armonk per ritirare Os/2? Una bella iniezione di liquidi e arrivederci?

Adesso, al di là  delle dietrologie, che cosa resta? Un sistema operativo che lentamente finirà  il suo ciclo di vita, anche se era stata ventilata la possibilità  di un suo utilizzo come sistema “sicuro” in reti locali o collegate a Internet. Ibm manterrà  il supporto a tutti quelli che vorranno pagare per averlo, ma si tratta più di un gesto di stile – aziendale – che non di una politica tecnologica. Adesso c’è altro. C’è un lungo tramonto, che Os/2, se fosse una persona, guarderebbe sulla riva del mare, dando le spalle a noi osservatori. Proprio come in una vignetta di Forattini.

Operativamente, a partire dal 31 dicembre del 2006, Ibm rimuoverà  tutti i supporti dal web per quanto riguarda Os/2 e proseguirà  a fornire assistenza solo a pagamento per i suoi clienti. Non verranno più sviluppate nuove versioni del sistema operativo, né patch di sicurezza né aggiornamenti di alcun tipo.

os/2

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