Con le scuole in mente

Gli analisti non hanno dubbi: il nuovo iBook prima di ogni altra cosa nasce con in mente il mercato dele scuole. Design, peso, caratteristiche semplificate, dotazione di accessori, porte di uscita e di entrata. Tutto è stato pensato per poter riaffermare la supremazia di Apple nel settore didattico nel quale ora arranca al secondo posto dietro a Dell dopo una supremazia durata anni.”Lo scorso anno siamo arrivati solo al 18% della quota di mercato – ha detto Jobs nel corso della conferenza stampa di ieri sera – nell’ultimo quarto fiscale del 2000 la nostra percentuale è cresciuta fino al 26%, ora con il nuovo iBook e altri sforzi che stiamo per mettere in cantiere contiamo di ripristinare la nostra supremazia”.Il portatile riveste una importanza capitale in questo progetto. iBook al momento del suo lancio ormai una ventina di mesi fa era stato ben accolto nelle scuole USA ma alcuni difetti ne avevano limitato le enormi potenzialità . Uno di questi era il peso, troppo alto rispetto alla concorrenza e anche rispetto alle esigenze degli studenti che dovevano aggiungere ben 3 kg di “bagaglio” alla loro dotazione scolastica. Anche le dimensioni, benchè allora più o meno in linea con il panorama di mercato, non convinsero pienamente. Di qui la decisione di produrre una macchina diversa, molto più piccola e leggera rispetto alla precedente semplificando alcuni dettagli produttivi ed eliminando i colori per abbattere i costi. L’esito appare soddisfacente e gli analisti sono certi che il nuovo iBook ha buone possibilità  di successo proprio in quel mercato di riferimento per cui Apple l’ha pensato.Già  ieri, con un tempismo degno di nota, Cupertino ha annunciato di essere diventata partner in un progetto della Henrico County il cui dipartimento scolastico era alla ricerca di un fornitore per ben 23.000 laptop da dare in uso a studenti delle medie e delle superiori. “Si tratta della più grande fornitura di portatili della storia americana”, sottolinea Apple. Lo stock di iBook verrà  acquistato in leasing per un costo che sarà  di oltre 36 miliardi di lire per i primi due anni.Ma il nuovo iBook, ritengono ancora i primi commentatori che si sono sbilanciati in merito, non ha prospettive solo nel mercato scolastico. La sua parentela stilistica con il Titanium trainerà  le vendite anche nel settore tradizionale, retail e rivenditori specializzati. Potrebbe essere gradito a tutti coloro che non hanno esigenze esasperate in campo grafico e quindi non pensano che i processori G4 siano essensiali e anche a coloro che, professionisti, avrebbero acquistato anche l’iBook originale se non fosse stato un po’ troppo “sbarazzino” nel design.