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Primo contatto con iMac 5K Retina: la realtà è dentro lo schermo

È visto da vicino che il nuovo iMac 5K colpisce. Anzi, visto da vicinissimo. Per quanto l’occhio si avvicini al nuovo display con risoluzione Retina 5K, infatti, non si riescono a distinguere i singoli pixel. E la resa cromatica complessiva di quel che viene mostrato sullo schermo, o la velocità e nitidezza del refresh per quanto riguarda il video, è impressionante. L’occhio è ingannato a pensare che quel che vede sia “vero” e non “finto”. È l’effetto realtà che l’altissima definizione permette, con asset video adeguati.

Durante il poco tempo che abbiamo potuto spendere con i primi iMac mostrati al pubblico e dotati dello schermo Retina 5K (qui la fotogalleria di Macitynet) più del processore i7 e della scheda grafica AMD, non si sono certo potute fare prove approfondite né verificare la performance del processore sotto carichi impegnativi o della parte grafica in maniera completa. Per questo Macity avrà tempo più avanti, testando in maniera completa e puntigliosa il funzionamento di questo apparecchio che ha dalla sua, oltre ad avere l’unico schermo 5K al mondo su computer, anche un prezzo assolutamente competitivo per questa fascia di prodotto.

Invece, quel che abbiamo potuto fare è stato toccare con mano e vedere a occhio nudo, senza metterci altre risoluzioni e digitalizzazioni davanti, l’apparecchio “in carne e ossa”. Lo spessore è veramente contenuto, sottile e al pieno della tradizione che Apple finora ci ha permesso di apprezzare. Alcuni si attendevano un cambiamento radicale nel design dell’iMac, invece c’è solo da celebrare l’arrivo dell’altissima definizione e di performance sempre più maiuscole.

Vediamo cosa succede dal punto di vista grafico. Abbiamo potuto giocare un po’ con Final Cut X e con Aperture (forse arrivato a fondo vita ma ancora pimpante). Le immagini e i video messi a disposizione da Apple ovviamente sono asset di altissima qualità pensati per esaltare la resa del monitor. Quindi immaginate video 4K e immaginate foto prese con dorso digitale Hasselblad da 60 MB l’una. Cosa si vede a schermo?
imac 5k retina 500

La fluidità di resa è davvero impressionante: lo schermo grazie al DSP creato da Apple mostra pixel purissimi in quantità industriale, “giocando” l’occhio in maniera tale che ci sia un effetto realtà notevole. La grafica 5K di Yosemite rende ancora meglio, esaltando le purezze e linearità dei colori e delle forme, mentre le immagini appaiono stampate, letteralmente incise. Il montaggio con Final Cut X, utilizzando un unico stream di dati, è veloce e preciso, gli effetti rendono bene e in tempi più che accettabili e la resa complessiva del video è tale che farà per sempre rimpiangere al vostro cronista questa qualità e definizione quando si troverà a vedere sul suo schermo di casa, “solo” Full HD un video Blu-Ray, che come qualità è meno di un sesto di quella presentata dall’iMac.

Le due cose che a pelle colpiscono sono la straordinaria nitidezza dell’immagine e potenza dell’effetto realtà che gli sta dietro da un lato e dall’altro la resa mai drogata dei toni e delle tinte. I monitor di Apple sono non solo tecnologicamente ma anche filosoficamente al contrario di quelli ad esempio di Samsung, che “drogano” le immagini iniettando tinte brillantissime molto amate dall’occhio (ma irrealistiche) per catturare l’attenzione.

Un aspetto particolare di questa nuova tecnologia è il lavoro che Apple ha fatto non solo per ridurre lo spessore del monitor in quanto tale ma anche per ridurre la sua capacità di riflettere le luci incidenti non solo eliminando gli strati intermedi ma anche aggiungendo il coating, letteralmente il rivestimento, caratteristica da molto tempo dell’ottica per le lenti delle macchine fotografiche. Si tratta di uno o più strati di polimeri sofisticati, dello spessore micrometrico di un film, che agiscono come filtro, un filtro per i raggi di luce, eliminando quelli che provengono dall’esterno con angoli sbagliati e che creerebbero riflessi sullo schermo.

In un ambiente di luci adatta alla ripresa televisiva come le sale dove Apple ha organizzato il primo contatto con i prodotti subito dopo la presentazione i riflessi sono storicamente un grande problema, perché la luce arriva da tutte le direzioni ed è molto intensa. Invece, la sensazione a pelle – confermata anche da altri giornalisti e da tecnici televisivi – è che questo vetro sia un buco nero per i riflessi: emette quel che c’è sui cristalli liquidi ma non riflette quanto arriva da fuori se non in piccolissima misura. La differenza anche qui si vede bene per comparazione con altri monitor (abbiamo provato con telefoni e iPad, visto che non c’erano altri iMac a disposizione) e l’impatto complessivo per gli utenti sarà notevole ma verrà dato subito per acquisito. Ci si aspetterà cioè che tutti i computer si comportino così, dimenticando che Apple dal punto di vista di chi scrive ha realizzato un piccolo miracolo.
imac 5k retina 700

Su questo, in chiusura, un brevissimo ragionamento. Se si pensa allo sport, tutti ricordano alcuni record “tondi”: il primo centometrista a scendere sotto i 10 secondi, il primo saltatore sopra i due metri. Si ricordano questi traguardi che colpiscono e sferzano la fantasia perché sono cifre tonde, non perché siano più difficili che saltare per esempio un metro e 97,5 o andare a 11’ e tre quarti sui cento metri. E dal momento che i sistemi di misura in base dieci sono scelti ovviamente in maniera arbitraria, il record ha un effetto più psicologico che realmente di distacco e discontinuità rispetto ad altre misure.

Ecco, Apple viene ricordata e celebrata a lungo quando fa queste discontinuità, introducendo forme nuove e apparecchi inediti (quattro anni fa il primo iPad, due anni fa il primo iMac con l’attuale profilo). In realtà da un punto di vista ingegneristico non cambia niente tra inventarsi un iPad o fare l’iPad Air 2 o ingegnerizzare il primo iMac del 2012 o fare quello 5K. Anzi. La sfida alle volte è maggiore quando la forma detta gli spazi per la tecnologia che non viceversa. E l’ingegnerizzazione del primo iPad, come del primo iMac e via dicendo, è stata paradossalmente più facile (una volta trovata la chiave dell’innovazione nel fattore di forma e negli usi innovativi) perché frutto di un compromesso più bilanciato tra queste due componenti che non in seguito, quando si spinge sempre più il fattore di forma e di conseguenza si esercitano costantemente pressioni sull’aspetto di ingegnerizzazione tecnologica.

Quel che vogliamo dire è che fare il primo iPad nel 2010, spesso due volte e un po’ di più dell’attuale, è stato paradossalmente più facile per gli ingegneri che non riuscire a moltiplicare potenza e performance per 20/100/280 volte e mantenere la stessa autonomia con batterie più piccole del 70% in volume. Uno sforzo che non si celebra perché forse i nuovi apparecchi uguali o poco difformi esteticamente dalla generazione precedente non “emozionano” per la loro esteriorità. Ma da un punto di vista tecnologico e ingegneristico l’attuale iMac 5K (o iPad Air 2) è un miracolo più grande e più radicale del primo apparecchio della serie.

Il nuovo iMac 5K Retina è disponibile su Apple Store online con spedizione in 3-5 giorni.

imac 5k retina berlino
Difficile con una foto rendere giustizia al bellissimo pannello

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