L’argomento è al centro di un interessante articolo pubblicato oggi da ZDNet che cerca di fare luce e chiarire alcuni dei più grossi malintesi che sono nati intorno all’argomento Darwin nei mesi scorsi e anche più recentemente nelle passate settimane. In primo luogo il fatto che esso sia stato reso disponibile anche per piattaforma Intel non significa affatto che potrà essere rilasciato anche un OS per Intel. “C’è un abisso tra il compilare del codice e rilasciare un sistema operativo funzionante e completo” ammonisce Stephan Somogyi. In aggiunta a ciò la versione per Intel è ancora ben distante dall’essere al pari con la versione per PPC. Quest’ultima, che ha già qualche problema di compatibilità (ad esempio non funziona con tutti i tipi di monitor, richiede tutto il disco fisso per girare su macchine pre-Yosemite), ma quella per PC ne ha anche di più. Ad esempio devono essere scritti numerosissimi driver per poter essere usata affidabilmente sulla costellazione di configurazioni che contraddistingue il mondo Intel.
In secondo luogo chi pensasse di scaricare Darwin pensando di usarlo come userebbe un normale sistema operativo dovrebbe cambiare idea. In Darwin non ci sono finestre, non c’è né Quartz, né Carbon, né Cocoa, né Aqua. Darwin ha una sola consolle di testo per ricevere input. In più non è neppure adatto a chi pensa di scaricarlo per cominciare a prendere confidenza con Unix.
Ma nonostante questo il suo rilascio è una pietra miliare per il progetto Open Source di Apple, ma non solo di quello. “Darwin 1.0 dimostrerà – si legge nell’articolo – quanto la comunità che ha adottato Linux sarà capace di adeguarsi ad un nuovo Kernel, un kerne che sarà adottato da un vasto numero di macchine in un futuro non distante. Dimostrerà , soprattutto, quanto e come Apple sarà capae di integrare le modifche che arriveranno alla comunità di sviluppatori indipendenti che lavoreranno sul progetto”. “La cosa migliore che potrebbe accadere a MacOs X – continua ZDNet – è accaduta oggi con il rilascio di Darwin 1.0. Un vasto numero di sviluppatori potranno lavorare per migliorare la stabilità della base del sistema operativo, anche se i veri benefici arriveranno più in là rispetto al rilascio di MacOs X”.
Infatti, se si vuole guardare più da vicino l’evento del rilascio di Darwin, si scoprirà che forse è stato rilasciato in ritardo per sperare che dell’Open Sourcing ne possa beneficiare anche MacOs X fin da subito. Forse, considera ZDNet, questo non peserà in maniera fondamentale sulla qualità di base del sistema, visto che in molti al’interno di Apple stanno lavorando su questo progetto, ma certamente un maggior numero di sviluppatori e tra questi quelli della comunità Open Source, non farà male al suo futuro, come si è dimostrato con MKLinux. Dal giorno del suo rilascio pubblico il kernel è infatti migliorato moltissimo in stabilità e prestazioni. Sarà lo stesso anche per Darwin?
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Darwin 1.0: la sfida
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