Il miracolo del mondo digitale è che consente non solo forme inedite di convergenza ma anche di ibridazione tra mezzi di comunicazione e loro usi. L’ultimo, in ordine di tempo (ma sicuramente altri seguiranno) si chiama Skypecasting.
Si tratta di un portmanteau tra le parole Skype (il software per le telefonate VoiP disponibile per le tre principali piattaforme informatiche) e broadcasting. Lo scopo del suo uso è quello di creare trasmissioni “radio”, quindi prevalentemente musicali, partendo dalla musica contenuto su di un iPod e “reindirizzata” verso Skype, a cui accedere con un semplice click anche con connessioni a banda stretta come ad esempio quelle analogiche via modem. In questo caso vengono chiamate “iPod Radio”.
A parte la legalità per gli utenti che vogliano far funzionare la loro micro-stazione radio (più che altro per una questione di diritti d’autore delle canzoni trasmesse) il sistema sta generando soprattutto all’estero un certo interesse.
I ventinove milioni di utenti Skype hanno dunque questa forma ibrida di comunicazione a disposizione, grazie alla quale possono contemporaneamente diventare autori (magari della soap opera della propria vita) oppure fruitori di contenuti inediti e al di fuori dei consueti canali di trasmissione mediatica.
Da notare, infine, che sempre Skype era stato nelle settimane passate utilizzato più di una volta come strumento per registrare interviste telefoniche da proporre in Podcasting (altro portmanteau, questa volta tra le parole iPod e broadcasting) per raggiungere obiettivi di informazione dal basso, condivisa e non allineata, anche in ambiente scolastico.