Nell’Estremo Oriente ipertecnologico, nel Giappone della miniaturizzazione a tutti i costi, dove le ragazze fotografavano le vetrine di Ginza a Tokio e mandavano via telefono le istantanee quando ancora in Europa i camera-phone erano praticamente inesistenti, l’iMode è una realtà già da alcuni anni.
Sono circa 40 milioni infatti gli utenti nipponici di quello che è il servizio di Internet mobile più popolare al mondo. Aiutato dalla ricchezza dei contenuti, dalla semplicità di utilizzo e sviluppo per gli utenti e anche da un ricavo per i fornitori di connessione particolarmente elevato (circa 6-10 euro al mese per abbonato).
Attualmente, al di fuori del Giappone, sono sette gli operatori di telefonia mobile a fornire il servizio. Oltre alla nostra Wind, infatti, ci sono Base nel Belgio, Bouygues Telecom in Francia, E-Plus in Germania, Far EasTone Telecommunications a Taiwan, KPN Mobile nei Paesi Bassi, Telefònica Mòviles Espana in Spagna. A breve si dovrebbe aggiungere anche Cosmote, uno degli operatori greci che lanceranno il servizio in corrispondenza con le Olimpiadi di Atene di quest’anno.
I produttori di apparecchi per i mercati al di fuori di quello giapponese (che utilizza frequenze differenti per la trasmissione), possono contare su dieci apparecchi. Li realizzano Nec, Mitsubishi, Vitelcom e Toshihba, mentre stanno per avvicinarsi a questo potenzialmente molto fruttuoso mercato anche Samsung, Siemens, Sagem e Panasonic.