Quali saranno gli standard sui cui si baserà la TV ad alta definizione del futuro?
Anche in questo ambito sembra di assistere ad uno spettacolo già visto: da una parte Apple che ha investito in MPEG 4 e nello sviluppo di standard aperti e dall’altra Microsoft che con la potenza del suo marketing e della sua quota di mercato tenta di introdurre come standard de facto una propria soluzione tecnologica.
Per il momento, anche se le poche applicazioni pratiche (i film disponibili in Alta Definizione si contano sulle dita di una mano) sembrano avvantaggiare Microsoft dall’altra gli organismi di ratifica degli standard sembrano preferire l’indipendenza dal gigante di Redmond che riserva per se la capacità di aggiornare Windows Media e in qualche modo danno ragione alla politica di Apple che ha permesso ad ISO di sfruttare liberamente il formato di MPEG-4.
Non si tratta del primo riconoscimento per AVC o H.264: già nei mesi scorsi sia le specifiche per il DVD ad alta definizione che quelle Blu-Ray avevano ratificato il codec per l’uso in queste due innovazioni tecnologiche.
Il vantaggio di H.264, come sottolineato alla recente conferenza CTIA da Frank Casanova, rensponsabile di QuickTime in Apple, è la sua scalabilità e interoperabilità : è in grado di fornire contenuti video di alta qualità dal film in alta definizione allo schermo di un cellulare di terza generazione: il codec è stato approvato anche da MPEG-4 group, da 3GGP group e dall’Associazione dei Broadcaster Giapponesi grazie anche alle sue caratteristiche di risparmio di banda e di estrema flessibilità : utilizzando lo stesso data rate di Mpeg-2 si potrà ottenere una qualità molto più elevata così come sarà possibile creare contenuti HD nello spazio permesso da un normale DVD.
Enormi miglioramenti sono possibili anche per i piccoli schermi dei cellulari di terza generazione permettendo anche qui il broadcasting di trasmissioni con qualità superiore o la riproduzione di contenuti con maggiori dettagli e minori artefatti.