Tre mesi con la condizionale. Questa la richiesta di pena avanzata dall’accusa al termine del processo che ha messo sul banco degli imputati l’hacker norvegese Jon Johansen.
Johansen, noto anche come “DVD Jon” per avere disegnato (quando aveva appena 15 anni) DeCSS, un software in grado di rendere copiabili i DVD, figurava davanti alla corte per un processo d’appello in seguito alla causa intentata attraverso le locali autorità dalla Motion Pictures Of America (MPAA). L’appello si era reso necessario perché gli avvocati di Johansen erano riusciti a far accettare alla corte la tesi secondo cui il giovane programmatore realizzando DeCSS aveva semplicemente esercitato un suo diritto, quello di realizzare copie per uso personale di DVD acquistate regolarmente.
La MPAA, ovviamente, non accetta questa testi puntando a statistiche secondo le quali la pirateria conseguente al rilascio di DeCSS su Internet e alla serie di programmi che lo hanno “imitato”, costa 3 miliardi di dollari l’anno in diritti mancati.
DVD Jon era tornato prepotentemente alla ribalta nei giorni scorsi quando aveva reso noto un metodo per sproteggere i file musicali venduti su iTunes Music Store. La notizia che l’hacker norvegese aveva rivolto la sua attenzione al mercato dell’audio digitale e in particolar modo al commercio delle canzoni su Internet ha suscitato grande clamore e preoccupazione per il potenziale freno che la notizia potrebbe imporre alla diffusione della vendita di musica su Internet.