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E’ iniziata la guerra tra Suite Office per Mac OS X?

Apple e Microsoft
Dapprima c’è stata la improvvisa, durissima dichiarazione della Mac Business presso Microsoft, che lamentava le scarse vendite di Office X (si parla di 300.000 copie invece delle 750.000 previste), e la minaccia neppure troppo velata a Cupertino: o vi impegnate a promuovere meglio Mac OS X e Office v.X oppure verrà  chiuso lo sviluppo di Office per Mac.

Naturalmente c’è stato chi ha letto la teoria delle scarse vendite come una scusa: secondo questa ipotesi la casa di Gates avrebbe soltanto trovato una occasione per disimpegnarsi con eleganza e lasciare Apple in difficoltà .
Potrebbe essere, ma è anche vero che le vendite di Office 98 continuano ad andare meglio di quelle di Office X, ed è vero anche che OSX è solo il 20% del totale dell’installato Mac.
Inoltre il recente aggiornamento gratuito ad Office X aveva tentato un colpo di mano contro la pirateria, bloccando una quantità  di codici di attivazione che erano soliti circolare nei canali illegali.

L’esternazione di Microsoft, col senno di poi, non è giunta del tutto inattesa: si parlava da tempo della scadenza del famoso accordo quinquennale Apple-Microsoft, stipulato dopo il ritorno di Jobs, che sostanzialmente garantiva Office su Mac in cambio dell’inserimento di Explorer come browser di default sulle macchine Apple.
Inoltre continuavano e continuano a non vedersi all’orizzonte una versione di Outlook su Mac, indispensabile negli ambienti che usano Exchange come mailserver e la versione 6 di Explorer.

Nel frattempo i rapporti sull’asse Redmond-Cupertino pare si siano inaspriti a causa della campagna pubblicitaria “Switch”, che esplicitamente punta sulle magagne di Windows, e al MacWorld sono stati presentati iCal, iSync e una versione potenziata di Mail, tutti strumenti che in qualche maniera si mettono in concorrenza con MS Entourage.

Open Office
Poco dopo giunge la notizia che lo sviluppo per Mac di OpenOffice, la suite Office open source derivata da StarOffice di Sun, attualmente ha raggiunto lo status di alpha, sebbene sia ancora di fatto inutilizzabile, e per i frequenti crash e per la necessità  di utilizzare Xdarwin per farla funzionare (non una richiesta da poco per una applicazione di questo tipo).

Il team che si occupa di OpenOffice su Mac cerca sempre programmatori che vogliano aiutare la causa, e questo non lascia ben sperare sulla rapidità  della felice conclusione della vicenda, ma è comunque meglio di quanto accadeva prima, ai tempi del System 8 e 9, quando il porting era addirittura impensabile.

OpenOffice è uno dei miracolosi regali che la scelta di un cuore Unix ha portato al Mac.

Star Office
Poi, questo fine settimana, ecco la notizia-bomba di cui vi abbiamo già  riferito: Apple e Sun stanno cooperando per produrre una versione “Java-based” di OpenOffice per fine anno, seguita da una versione commerciale di StarOffice nel 2003.

StarOffice esiste già  per Windows, Solaris e Linux; con Apple Sun ha trovato il partner che cercava nel settore hardware per dare popolarità  alla sua suite, mentre probabilmente Apple volava un ripararo nel caso in cui Microsoft dovesse attuare la sua minaccia o anche solo un appoggio per aver maggior peso nelle trattative.
Ricordiamo che il panorama delle suite Office su Mac non è esaltante: Corel ha dismesso da anni WordPerfect, Apple continua ad aggiornare il suo Works (dal costo di 79 dollari), che è però di una categoria differente rispetto al colosso di Microsoft (che costa circa 500 dollari), sia come caratteristiche che come prezzo, così come ThinkFree (49 dollari), un prodotto basato su Java.

A questo punto sarà  interessante capire in quale fascia di prezzo Sun vorrà  collocare il suo StarOffice, che per alcuni anni, subito dopo l’acquisizione da Star Division, la ditta tedesca che lo aveva sviluppato, era stato rilasciato gratuitamente.
Le versioni attualmente in commercio di StarOffice costano 75,95 dollari, ma chissà  se, dato il lavoro svolto assieme da Sun e Apple, StarOffice non possa essere venduto in bundle con i Mac o possa essere utilizzato come un upgrade a pagamento di AppleWorks.

E MS Exchange?
StarOffice lascia però aperta una questione assai importante cui abbiamo già  accennato: un client per MS Exchange.
Per quanto criticato, Exchange è forse il più usato degli strumenti per il workgroup assieme a Lotus Notes, ed in molte aziende che non sono struturate per il lavoro di gruppo è comunque presente come semplice mailserver.

La natura Unix di MacOS X potrebbe venire incontro anche questa volta: Ximian produce un clone open source di Outlook per Solars e vari Linux (tra i quali anche Yellow Dog, la distrubuzione più usata sui PowerMac), chiamato Evolution, e il plug-in proprietario Connector dal costo di 69 dollari, capace di far dialogare Evolution con tutti gli strumenti di Exchange, e cissà  che Ximian non possa vedere una nuova opportunità  di business nella perdurante mancanza di Outlook su Mac?

L’importanza della Suite
Ma per quale motivo una suite Office è così strategicamente importante per Apple?
La grande diffusione del Mac negli ambienti professionali è dovuta a programmi di ben altra natura, tutti o quasi relativi all’ambito del trattamento delle immagini, dell’impaginazione e della stampa, che teoricamente dovrebbero essere poco interessati ad un eventuale forfait di Office X.
La realtà  è ben diversa: chiunque lavori a contatto col pubblico o abbia anche solo saltuarie relazioni “digitali” con clienti o fornitori conosce benissimo quali sono gli standard di fatto per l’invio di documenti di testo, listini e annunci vari: si tratta dei famigerati .doc e .xls, e il non essere in grado di leggerli pone automaticamente al di fuori del flusso del lavoro.
E’ vero che AppleWorks e’ in grado di leggere e registrare file di questo tipo nelle ultimissime versioni ma la domanda che il consumer meno smaliziato fa a chi vende computer con la mela e’: esistono Word ed Excel per Mac?

Resta poi la fascia del mercato consumer, che è quella cui Apple sembra puntare molto in questo momento con accessori come iPod e la campagna “Switch”; per questo genere di persone l’impossbilità  di utilizzare un foglio Excel per la contabilità  di casa redatto dal parente “che se ne intende” o non poter salvare la ricerca dei figli in formato Word in modo da poterla poi leggere sul pc della scuola sarebbe un disastro.

Poco importa che il 80% dei documenti che oggigiorno circolano in uno dei formati di Office potrebbero tranquillamente essere stati creati con le funzionalità  di una qualsiasi applicazione dal costo di un quarto di quello della suite di Microsoft: Office è ormai onnipresente e con lui occore fare i conti; la stessa “Switch” ha uno dei suoi punti di forza nella possibilità  di avere Office su Mac.

Non bisogna poi dimenticare la situazione “legacy”: i vari Word ed Excel sono ormai in circolazione da moltissimi anni, nessun altro applicativo da ufficio ha una storia paragonabile; esistono quindi persone che hanno quantitativi inimmaginabili di documenti salvati in una delle loro varie versioni, e l’unica maniera per poterli visualizzare correttamente è ricorrere ad uno dei componenti del pacchetto di Office.
La visualizzazione corretta di documenti complessi e il mantenimento di macro e formule è uno degli aspetti in cui i vari office alternativi spesso lasciano a desiderare: fino a quando si tratta di aprire una paginetta di testo, più o meno nessuno ha problemi, ma quando si tratta di affrontare una tesi o un foglio di calcolo ricco di “if”, ricerche verticali eccetera iniziano i dolori.

Per questo motivo, crediamo che Apple non vorrà  forzare troppo la mano a Microsoft: la possibilità  di una alternativa magari anche economica a Office è una ottima cosa, ma di qui ad impuntarsi fino a ripudiare la suite di Gates ce ne corre, non fosse altro che per evitare i problemi di compatibilità  che potrebbero incorrere al prossimo cambio di formato deciso da Microsoft, o per la “spendibilità ” sul mercato del poter vantare una versione nativa di Office, prerogativa unica di Windows e Mac.

Voi cosa ne pensate: Apple dovrebbe liberarsi una volta per tutte di Microsoft, spingendo StarOffice come suite di produttività  e magari sviluppando un iBrowser per rimpiazzare Explorer, o cercare di tenere a bada Gates in modo da conservarsi lo sviluppo di un prodotto importante come Office X?

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[A cura di Marco Centofanti]

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