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Ex presidente divisione Windows: «Apple ha fatto un lavoro senza precedenti»

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Steven Sinofsky ha lavorato per Microsoft dal 1989 al 2012. È stato presidente della divisione Windows, supervisionando – tra le altre cose – lo sviluppo di Windows 7. È un uomo che conosce molto bene Microsoft, non si può certo dire che è un fan di Apple, eppure nei giorni passati ha difeso le mosse e le scelte di Apple a spada tratta.

”Guardando indietro bisogna riconoscere il lavoro svolto nel complesso da Apple in termini di hardware, software, servizi ma anche intelligenza artificiale e apprendimento automatico, qualcosa di mozzafiato e di dimensioni, qualità e portata senza precedenti. Non lo dico con leggerezza o per trollare. È un dato di fatto”.

Poche aziende, spiega Sinofsky, sono riuscite a fare quello che ha fatto Apple con un cosi elevato livello di consistenza. Nei dieci anni dall’acquisizione di NeXT, OS X è stato completamente trasformato con un’architettura moderna e nei dieci anni seguenti è arrivato l’iPhone che è giunto dove è oggi. È da venti anni, insomma che il produttore innova costantemente e in tutti questi anni non ha mai smesso di rilasciare aggiornamenti di rilievo, spesso ogni 12 o 18 mesi.

Sinofsky spiega che non tutti questi aggiornamenti sono stati particolarmente rilevanti (evidente soprattutto quando si parla di macOS) ma evidenzia che Microsoft non è stata in grado di fare altrettanto. A suo dire, l’unico caso simile nella storia dell’informatica riguarda l’IBM System/360 con la creazione del suo hardware e software, una famiglia di mainframe realizzati tra il 1965 e il 1978.

Ma allora perché molti osservatori del mondo informatico parlano di un declino nella qualità del software Apple? A detta dell’ex presidente della divisione Windows di Microsoft, si tratta di una questione di percezione. In senso assoluto la qualità di Mac/iOS e dell’ hardware/software della Mela sono a un livello mai visto prima nell’industria del settore. Pensate all’entità degli iPhone X: da zero a 30 milioni di unità in pochi mesi. Qualcosa di assolutamente folle ma che funziona meglio/è più affidabile di qualsiasi altra cosa si possa comprare oggi.

Sinofsky dice che la percezione di scadimento in termini di qualità nel software è dovuta all’elevato numero di utenti. Anche se un bug interessa lo 0,01% degli utenti iPhone, questo significa che riguarda decine e anche centinaia di migliaia di persone. Una piccola percentuale di persone con un problema può trasformarsi in un fiume in piena sui social network e dare l’impressione che Apple non sia più quella di un tempo. L’ex manager ammette che non lavora in Apple, non ha dati completi e non può provare quello che dice ma sostiene le sue ipotesi sulla base delle passate esperienze in Microsoft. Le persone arrabbiate per qualche motivo con Apple sono attivissime sui social network e pronte a commentare negativamente sui vari siti. Quelli che non si lamentano, sono molti di più ma difficilmente si attiveranno su social e affini perché non hanno bisogno di dimostrare alcunché.

Ci sono dei bug in tutti i sistemi operativi ma Sinofksy sostiene che molte delle questioni sollevate negli ultimi tempi sono dovute alla profondità del successo e alla scala di utilizzo. I veri bug, quelli che impediscono l’uso di un dispositivo o cancellano i dati, sono diventati molto più rari rispetto a quanto accadeva anni addietro. Apple lo sa bene secondo Sinofksy e i cambiamenti di strategia (come quelli recentemente annunciati da Apple) non sono poi così rilevanti come potrebbe sembrare all’esterno: solo una “evoluzione prevedibile e metodica di un sistema estremamente robusto e comprovato”.

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