Internet sta cambiando: virus, spam, Distributed Denial of Service (gli attacchi che mandano in “palla” i server), Defeacement. Adesso, arrivano anche le taglie e, probabilmente, i bounty killer. Una nuova, postmoderna professione per chi voglia fare il delatore online e far catturare i “cattivi” di turno, gli autori di virus che ledono in questo caso l’interesse specifico dell’azienda.
Sco è stata negli ultimi dodici mesi al centro di una violenta disputa legale con Ibm e la comunità Linux. L’accusa scagliata da Daryl McBride, il Ceo della società , ha fatto infuocare la parte Open Source della rete: Linux ha copiato da Unix.
Dopo che la lotta è strabordada dai tribunali e dalle pagine dei giornali per finire nelle pieghe più oscure della rete, Sco è stata vittima di una serie di attacchi al suo sito che, secondo la società , hanno provocato seri danni economici.
Adesso, dopo che si è appreso che la nuova minaccia, il virus MyDoom, ha come ulteriore obiettivo quello di creare un attacco di tipo Ddos (distribuito attraverso computer Zombie, “posseduti” dal virus stesso e costretti ad agire contro i server di Sco), Sco ha capito che la misura dal suo punto di vista è colma ed offre una consistente taglia:
“The SCO Group ha confermato di essere vittima di un attacco di tipo Denial-of-Service (DDOS) distribuito e ha annunciato di essere pronta ad elargire fino a 250.000 dollari di ricompensa a chi fornirà informazioni che portino all’arresto della persona o delle persone responsabili della creazione del virus Mydoom”.