I nuovi francobolli della Royal Mail (la più importante azienda postale britannica) stanno entrando nell’era del digitale: su questi sono stampati dei codici che possono essere utili per tracciare le spedizioni o sfruttati per richiamare video, grazie a una sorta di QR Code (non si tratta ad ogni modo di un codice leggibile con un qualunque lettore QR ma serve un’app dedicata).
Collezionisti, tradizionalisti e amanti della monarchia britannica, non sembrano gradire l’impostazione del nuovo francobollo per via del codice stampato a destra dell’affrancatura.
The Guardian riferisce i dettagli spiegando che a febbraio la Royal Mail ha presentato il nuovo design per i suoi francobolli standard: un sacrilegio secondo alcuni giacché l’affrancatura in questione è cambiata pochissimo dall’emissione del Penny Black nel 1840, carte-valori postali considerate “definitive”, cioè appartenenti a serie a tiratura illimitata.
I nuovi francobolli si riconoscono dalla colorazione “prugna viola” per la posta prioritaria e “verde agrifoglio” per la posta ordinaria; tutte e due mostrano ancora il profilo della Regina rivolto a sinistra simile a quello del primo francobollo emesso al mondo, ma quello che sembra dare più fastidio ai puristi è l’aggiunta di un codice a barre accanto alla Regina.
Il codice in questione, una sorta di QR Code, è pensato per contrastare la contraffazione e consentire il tracciamento della spedizione. I corrispondenti potranno a breve condividere anche foto e video messaggi, collegando contenuti digitali ai francobolli codificati; i destinatari potranno visualizzare i contenuti in questione con l’app Royal Mail (al momento inquadrando il codice è possibile visualizzare un cortometraggio della serie animata “Shaun, vita da pecora” con protagonista una postina in plastilina).
David Gold, responsabile relazioni pubbliche e strategie del Royal Mail Group, sapeva che i nuovi francobolli avrebbero creato polemiche da parte dei tradizionali collezionisti ma spiega che il design in questione è stato approvato da Buckingham Palace e che il codice permette di tracciare le spedizioni, offrire un servizio di monitoraggio più accurato, prevedere e rispondere a variazioni regionali nella domanda. Gold riferisce ancora che i codici univoci dovrebbero bloccare azioni fraudolente come il lavaggio dell’inchiostro dal timbro postale e la conseguente rivendita dei francobolli usati, un crimine che a suo dire costa alla Royal Mail “decine di milioni” di sterline l’anno.