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G-tag recensione del trovatutto Bluetooth per iPhone e Android

Marcatore Bluetooth è una parola un po’ bruttina per sintetizzare il nuovo accessorio di Gigaset, disponibile su Amazon, che in realtà si presenta come un piccolo portachiavi colorato (è disponibile in cinque colorazioni diverse) e che si intona bene con il portachiavi dell’auto quanto con le borsette alla moda di Desigual, senza contare che offre un buon contrasto anche quando collegato ad una seriosa borsa per portatili di Samsonite o Piquadro, in base al colore e all’intenzione del proprietario.

Esteticamente si tratta di un piccolo parallelepipedo di appena 37 mm per lato e 9 mm di spessore (per 12 g di peso), che mostra, in uno dei vertici, un passante per agganciarsi a borse, tracolle, ganci e chiavi. Fuori dalla scatola, che contiene anche una presa di plastica di sicurezza per impedire il funzionamento della batteria prima dell’apertura, si presenta come un semplice accessorio colorato, senza alcun pulsante e con la scritta Gigaset in sovraimpressione nella parte frontale, a cui corrispondono quattro viti di chiusura nel retro (per assistenza, immaginiamo).
La configurazione e il funzionamento è demandato all’omonima app gratuita per iOS (7 o superiori, iPad o iPhone) e Android (4.4.2 o superiori), che grazie alla connessione Bluetooth 4.0 LE può dialogare con un alto numero di G-tag senza per questo incidere sui consumi.
g-tag 620 1 mano

https://www.youtube.com/watch?v=pi-kVGsSwlw

Vicini o lontani?
Fuori dalla scatola la prima cosa da fare è collegarsi allo store e scaricare l’App G-tag: una volta aperta è necessario creare un account (si fa direttamente dal device), dopodiché basta associare il primo Tag, appoggiandolo allo schermo del dispositivo. Questo è così registrato e tenuto “sott’occhio” per il resto della sua esistenza, sino a che rimane entro un raggio di 30 metri dal telefono. Il dato dei 30 metri è indicato da Gigaset, ma noi abbiamo riscontrato valori abbastanza variabili in base alla presenza di muri e a diverse conformazioni del terreno.

Una volta catturato il tag non offre una posizione precisa continua (per evitare un consumo eccessivo) ma due serie di stati, “Vicino” e “Lontano”, che indicano uno stato di buona o moderata sicurezza per quanto riguarda l’oggetto. Quando questo esce dalla portata del segnale, l’App aumenta il numero di funzioni disponibili perché è proprio in questo stato che l’attenzione deve essere massima (se siamo troppo lontani dal G-tag significa che l’abbiamo perso o dimenticato, che ci siamo persi noi o che siamo vittima di un furto). Qui l’App mostra l’ultima posizione conosciuta del G-tag e attiva due tipi di segnale, uno per l’uscita e uno per l’entrata del G-tag nel segnale del telefono, utili per il rintracciamento (e molto utili in caso di furto, perché potremmo essere vicini al ladro e non saperlo).

Di per sé le funzioni dell’App sono abbastanza scarne: c’è la possibilità di raggruppare i tag in gruppi (i G-tag sono venduti in confezione singola, da 3 e da 5 pezzi), di nominarli ognuno con un nome più facile da ricordare (“borsetta”, “chiavi” o altro): in realtà la meccanica di scelta del tag e dei gruppi è un po’ troppo macchinosa (ad esempio, per rilevare la posizione del tag perso è necessario operare dalla sezione gruppi) ma si tratta probabilmente di errori di gioventù facilmente risolvibili con update futuri. Manca soprattutto un sistema di vibrazione che accompagni l’avviso sonoro, perché quando l’iPhone è in tasca potremmo anche non sentirlo: ovviamente per operare correttamente l’App deve essere aperta, anche in background.

Conclusioni
Ben più semplice di altre funzioni più o meno simili come “Trova il mio iPhone” di iOS, che permettono il dialogo attivo tra device, il funzionamento di G-tag si rivela come perfetto complemento per tutti quegli accessori meno sofisticati che possono risultare, alla fine, altrettanto importanti come la borsa del computer, quella con il portafoglio, l’auto, le chiavi di casa e ogni altra cosa a cui possiamo agganciare il piccolo tag, infatti “Trova il mio Mac” non funziona a computer chiuso e senza un collegamento ad internet, lo sa bene, suo malgrado, chi scrive queste righe, mentre G-tag è sempre attivo e non ha bisogno di internet.

Il funzionamento è semplice e l’App non è invasiva, anche se talvolta abbiamo dovuto disattivare gli avvisi perché sin troppo sensibile. Il prezzo in questo caso è una variante molto importante, e i 20 euro della versione singola ci sono sembrati ben equilibrati: è una piccola spesa per un oggetto discreto ma molto utile, soprattutto per chi viaggia molto o esce spesso con diverse borse al seguito. Per forma e curiosità si appresta anche a diventare un ottimo regalo dell’ultimo minuto quando avete finito le idee, o una strategia di riserva per chi è un po’ ansioso con i bimbi piccoli e vuole una sicurezza in più quando si è in pubblico in luoghi un po’ troppo affollati.

Pro
Tiene traccia di tutto senza essere invasivo
Piccolo e discreto
Prezzo abbordabile

Contro
Solo allarme sonoro, manca la vibrazione

Prezzo al Pubblico
Il marcatore Bluetooth Gigaset G-tag è disponibile nella confezione da 1 pezzo singolo a 19,99 euro, in confezione da 3 pezzi a 49,99 euro oppure nella confezione da 5 pezzi a 79,99 euro. Può essere acquistato anche da questa pagina di Amazon.
g-tag gigaset colorati 620

 

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