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Gli studenti sono a favore della didattica ibrida

Dall’inizio della pandemia le università di tutta Europa si sono organizzate per ottimizzare l’esperienza della didattica ibrida per lo studio e la partecipazione ai corsi online, nonché della didattica in presenza per supportare nuove modalità di apprendimento. Tuttavia, a più di 18 mesi di distanza, un nuovo studio commissionato da Sony Professional Displays and Solutions evidenzia che sono necessari maggiori investimenti nelle tecnologie digitali per supportare al meglio gli studenti nell’ambiente didattico di oggi, in classe come da casa.

Secondo una nuova ricerca di Sony Professional Displays and Solutions, il 79% degli studenti di tutta Europa afferma che gli atenei non stanno investendo nelle tecnologie giuste per supportare il futuro della didattica in presenza e a distanza.

Gli aspetti più rilevanti emersi dal sondaggio:

  • Gli studenti di tutta Europa hanno sostenuto una spesa media pari a 509€ per sopperire alla mancanza di risorse digitali da parte dei rispettivi atenei.
  • Il 79% degli studenti afferma che l’esperienza di apprendimento potrebbe migliorare se le università investissero di più nelle tecnologie per la didattica ibrida.
  • Il 92% dei decision maker nel settore dell’istruzione universitaria ritiene che gli atenei potrebbero e dovrebbero fare di più per supportare il passaggio degli studenti a nuove modalità di apprendimento.

Da quanto emerge dalla ricerca, le università non soddisfano le esigenze tecnologiche degli studenti europei: quasi la metà degli intervistati (49%) afferma che l’infrastruttura IT attuale fornita dagli atenei non offre un’esperienza di qualità per la didattica ibrida o a distanza. Ciononostante, soltanto un terzo dei decision maker IT delle università europee (ITDM) intervistati considera gli investimenti nelle tecnologie per la didattica a distanza una priorità assoluta.

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Dai risultati del sondaggio è emerso, inoltre, che la mancanza di investimenti costringe gli studenti a ricorrere alle proprie risorse per colmare le lacune tecnologiche, con oltre tre quarti degli studenti (78%) che hanno valutato la possibilità di acquistare a proprie spese gli strumenti necessari per l’apprendimento. Più del 65% degli studenti ha affermato di aver investito fino a 578€ soltanto nell’anno scolastico in corso, un problema che ha portato a esprimere preoccupazioni in termini di disuguaglianza tra studenti, poiché alcuni possono permettersi strumenti migliori in base alla propria situazione socioeconomica.

Guardando al futuro, una cosa è certa: la didattica ibrida e quella a distanza continueranno ad accompagnarci; i dati mostrano che oltre i tre quarti degli studenti (79%) concordano che l’esperienza universitaria sarebbe migliore se venissero investite risorse nelle tecnologie per l’apprendimento online e ibrido.

Oltre un terzo degli studenti (34%) si sente isolato e disconnesso dagli altri compagni, a ulteriore conferma della necessità di agevolare e supportare la collaborazione tra studenti attraverso la tecnologia sia per la didattica a distanza che in presenza, aiutando gli studenti a sentirsi connessi tra loro.

Mentre la vasta maggioranza dei decision maker IT nelle università di tutta Europa concorda che gli istituti devono fare di più per supportare gli studenti modificando gli ambienti didattici (92%), i dati del sondaggio evidenziano pure che le loro priorità spesso non sono allineate con quelle riportate dagli studenti.

Ad esempio, oltre tre quarti (78%) degli studenti hanno affermato che la tecnologia AV, come display smart collaborativi e proiettori, sono importanti, a prescindere dalla tipologia di didattica, mentre solo il 40% dei decision maker intervistati ha affermato di voler investire in queste tecnologie nei prossimi cinque o dieci anni.

Per quanto riguarda l’ambiente di apprendimento, oltre un terzo (37%) degli studenti ha affermato di preferire la didattica in presenza, a fronte del 13% appena che preferisce la modalità completamente a distanza. Tuttavia, più di un terzo degli ITDM ha indicato che la tecnologia per la didattica a distanza è la priorità assoluta al momento, con il 92% che afferma di voler investire nelle tecnologie per l’apprendimento da remoto nel corso del prossimo anno. Inoltre, tra coloro che affermano che le università potrebbero e dovrebbero fare di più per supportare gli studenti nei cambiamenti della didattica, più della metà (55%) ha affermato che le tecnologie per l’apprendimento in classe restano la priorità.

Dai dati raccolti emerge chiaramente che i decision maker e gli atenei devono investire non solo nelle soluzioni remote, ma anche nelle tecnologie chiave alla base del nuovo ambiente ibrido che supporteranno le esigenze di tutti gli studenti, a distanza come in presenza.

Per tutti gli articoli che parlano della pandemia di coronavirus e degli impatti sul mondo della tecnologia, del lavoro e della scuola a distanza, oltre che sulle soluzioni per comunicare da remoto si parte da questa pagina.

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