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Gli affari sono affari

Microsoft gestisce il settore Mac come una qualunque società  software indipendente gestirebbe il proprio business. Al primo posto c’è, quindi, il raggiungimento dei target economici, ovvero guadagnare più di quello che si spende. Questa la premessa, che spiega molto della strategia di Microsoft nel campo Mac, di una lunga lettera spedita da Kevin Browne a The Register nel corso della quale si parla in maniera dettagliata dei motivi per cui Microsoft ha deciso di non localizzare Office per la lingua ebraica.

Nonostante il mail faccia riferimento in maniera specifica al caso della mancanza di supporto all’ebraico in Office v. X, la lettura è particolarmente interessante anche per gli utenti italiani che da tempo, ormai, non ottengono versioni localizzate della suite di Microsoft.

Browne spiega che, come detto, la divisione Mac viene trattata da Microsoft come una normale software house indipendente che ha come scopo principale realizzare profitti. “Ogni progetto – spiega Browne – deve quindi essere affrontato con le dovute cautele, dando priorità  al lavoro che si rivolge a settori più interessanti per il mondo Mac e negli ambiti in cui la stessa Apple si focalizza. Questo approccio generalmente fornisce buoni risultati in termini di profitto, indipendentemente dai mercati. Attualmente localizziamo Office in Inglese, Giapponese, Tedesco, Francese, Svedese e Spagnolo, e ogni anno verifichiamo i dati inerenti le opportunità  di mercato e cerchiamo di andare a coprire aree dove Apple stessa sta investendo”. Questa politica, spiega ancora Browne, non prescinde dalle localizzazioni che vengono sempre messe in conto. Purtroppo, dice ancora il manager dei prodotti Mac, è difficile recuperare i costi delle conversioni nelle varie lingue che vengono attuate internamente a Microsoft. “A fatica – dice Browne – riusciamo a dare un senso economico alla localizzazione in spagnolo che ha una larga base di utenti nel mondo”.

Giustificazioni che sembrano potersi applicare anche alla mancata localizzazione in Italiano anche se, a differenza dell’ebraico (che, come sostiene Browne, la stessa Apple non privilegia ritardando il rilascio delle localizzazioni del system) la nostra lingua è tra quelle incluse nelle release contestuali a quella inglese.

E in effetti la mancata localizzazione in Italiano di Office per Mac, come ricorderanno i nostri lettori, venne sì annunciata come la conseguenza di scarsi profitti per Microsoft, ma determinati non dalla ristretta base di utenti o dalla non priorità  per il nostro mercato, ma dal dilagare della pirateria. Poche vendite, dunque, e pochi profitti e quindi niente localizzazione. Una regola che vale, seppure sotto una differente prospettiva, sia per il mercato della lingua ebraica che per quello Italiano

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